Con questo fascicolo di atque intendiamo riflettere su quella pi o meno segreta perturbazione emotiva, molto umana, che il risentimento. Se lo assimiliamo a un'onda, tanto consideriamo pericoloso provare a cavalcare una qualsivoglia onda del risentimento che ci abbia pure involontariamente attraversato, quanto consideriamo necessario provare a comprendere cosa sia, come si sia generata, come possa propagarsi dentro e fuori di noi, come possiamo governarla, e come magari possa dissolversi. L'intento quello di perimetrare questa complessa affezione: seguendo le declinazioni delle sue espressioni, ricostruendone gli itinerari e conoscendone le diverse geometrie sar possibile evidenziarne le varie logiche. E nello svolgere questo compito, seguiremo ? come al solito ? le differenti prospettive che sono venute a darsi su questo tema nei vari ambiti di ricerca in epoca moderna e non solo. Si pensi soprattutto a studi e ricerche sul risentimento che vanno dalla filosofia all'antropologia politica, dalla filologia alla psicologia (ma anche alla psicologia morale), dalla letteratura alla fenomenologia, dalla sociologia alla psicoanalisi. E quindi alle riletture di vari pensatori che vanno da Nietzsche (nel suo duro confronto con Eugen Dhring) a Hegel, da Montaigne a Girard, da Dostoevskij (che passa attraverso un confronto critico con Se?enov) a Scheler, da Rousseau a Freud (e non solo) sino ? su piani diversi ? ad Amry, Peter Strawson e Bernard Williams. Se il tema il risentimento e in particolare le sue logiche, possiamo cos enumerare gli sviluppi che maggiormente si sono evidenziati: come uno dei modi che si d nelle relazioni umane e quindi come ci che ci situa emozionalmente nei confronti dell'altro; come qualcosa attraverso cui il corpo emerge in quanto luogo di passaggio, per cui l'interno sempre liminare, e l'io non tanto uno stato quanto una transizione e uno scambio con gli altri; come un pensiero lancinante generato da un passato vissuto in modo irriscattabile che in quanto tale corrode e intossica; come terreno della violenza e del conflitto (intraindividuale, interindividuale e politico); come l'effetto di uno "scacco del desiderio"; come fenomeno che ha a che fare non gi con un sentimento individuale, bens con "una modalit del con-essere"; come fenomeno della memoria che contagiando e infettando la stessa memoria attende l'oblio come cura. |