Diciannove anni sono passati dalla notte di Natale del 1492 - quando la Santa Maria approda sulla costa di Haiti e Cristoforo Colombo è convinto di aver raggiunto il Giappone - quando suo fratello Bartolomeo inizia il suo racconto. Si sente vecchio, è recluso sull'isola di Hispaniola (oggi Santo Domingo). Comincia a dettare a Jerome, giovane scriba, quella che lui chiama l'impresa delle Indie. Ma del viaggio non si parlerà affatto. Quello che interessa Orsenna è il processo mentale che comincia a dipingere un sogno. È questa nascita, questa follia, che Orsenna fa raccontare a Bartolomeo. Nella Lisbona della fine del XV secolo, ritroviamo i due fratelli Colombo: Bartolomeo, cartografo, disegna e immagina il mondo nuovo per suo fratello Cristoforo. Un mondo nuovo in cui la curiosità spinge gli uomini lontano dalle loro terre, in cui la mente si spinge nei territori dell'invenzione, ma anche un'epoca in cui si sterminano popolazioni in nome di Dio e l'Inquisizione mette a ferro e fuoco l'Europa.