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Recensione Federico Moccia Intervista
di Erica Arosio, tratta da “Gioia”, 22 febbraio 2005
Una sedicenne perbene molto carina, che pensa solo alla scuola si innamora perdutamente di un borgataro ruvido, che corre in moto e fa a botte. Poteva essere una storia banale; invece l'autore, Federico Moccia, ci ha messo cosi tanto cuore, emozioni vere e dettagli, oggetti, strade, marche e marchi della vita quotidiana degli adolescenti romani (e non solo) che il suo romanzo, piano piano, ha superato le 400mila copie ed è pure diventato un film di successo, con la regia di Luca Lucini. Tre metri sopra il cielo ha una storia speciale: uscito a spese dell'autore in poche migliaia di copie nel 1992, subito esaurito, poi fotocopiato e passato di mano in mano, ripubblicato da Feltrinelli "attualizzato" nel 2004, uscito infine nella "versione del 1992" in questi giorni. Piace ai ragazzi e ai loro genitori, che leggendolo si sentono più vicini ai figli. E ha conquistato persino la generazione dei trentenni cui ricorda la stagione magica dei 16 anni.
Federico Moccia, 41 anni (29 quando ha scritto la prima versione del romanzo), è anche sceneggiatore, autore di testi per Domenjca in, tiene un blog visitatissimo e ha un seguito degno di una rockstar alle continue presentazioni del libro.
"Io e te: tre metri sopra il cielo" è la scritta che Step fa trovare a Babi. su un muro: titolo inventato o copiato?
No, non l'ho letto su un muro: l'ho inventato io! Anche se, in effetti, come molti adolescenti, a 16 anni avevo scritto con la bomboletta spray su un muro, per una ragazza, una frase simile.
Aveva funzionato?
Sì, Il romanticismo non ti tradisce mai.
Il titolo del suo libro si è trasformato in un marchio per i ragazzini alloro primo amore che si scambiano in sms "io e te 3msc".
Ne sono orgoglioso e felice.
Come è riuscito a raccontare cosi bene le emozioni dell'adolescenza?
Rivivendo la mia. Ho scritto il romanzo per non dimenticare certe sensazioni, quando ti innamori e non sai cosa accadrà di quel tuo amore, quando cominci ad avere le sensazioni del tuo corpo, del corpo dell'altra, quando tutto è nuovo, assoluto, sconvolgente; E, ovviamente, bellissimo.
E adesso che è accaduto?
Quando mi capita di presentare il libro in qualche scuola e a un certo punto un ragazzo si nvolge a me dicendo "Lei", ho un attimo di smarrimento, Mi riportano al mio posto, Perché per un attimo, in mezzo agli adolescenti, mi sento uno di loro.
Che idea si è fatto dei ragazzi che incontra alle presentazioni, quelli che scrivono al suo blog?
Le ragazze sono straordinarie, hanno una marcia in più, sono vivaci, curiose, intelligenti, romantiche; i maschi spesso sono opachi, meno capaci di cogliere le sfumature. Anche nel modo di vestire. Le ragazze sono più divertite, sanno remventare questo ritorno agli anni ‘70, hanno cappellini creativi in lana, fasce, pantaloni a zampa, ma anche etnici. I ragazzi più che jeans a vita bassa e grandi cinture non sanno mettere insieme.
Ai suoi tempi era diverso?
Direi di si. Sarebbe bello se i sedicenni di oggi imparassero a rispettare la bellezza delle donne, a essere sicuri senza far pesare la loro sicurezza, ma mettendola al servizio della ragazza che amano.
Parla come un cavaliere del Medioevo! È un fautore dell'amore cortese anche nella vita?
Si. Sono sposato da 3 anni e amo moltissuno mia moglie. Non abbiamo, per ora, figli. Quando li avrò e saranno adolescenti metterò loro in mano Tre metri sopra il cielo e dirò: “Papà ha scritto questo…”.
Quali sono stati i caposaldi della sua adolescenza?
Il tempo delle mele, Porci con le ali, il libro e il film, La febbre del sabato sera. E tutto quello che racconto nel mio libro, Oggi mi sembra che i ragazzi abbiano solo il telefonino e gli sms.
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