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Recensione Philip Pullman Queste oscure materie - Recensione
Nel primo libro, La bussola d'oro, la protagonista è Lyra, una bambina sulle cui spalle grava la responsabiltà della salvezza del proprio mondo e di tutti i mondi possibili. Il mondo di Lyra è simile al nostro ma differisce per una singolare caratteristica, ogni essere umano possiede un daeimon, una parte del proprio essere sotto forma di animale che gli tiene compagnia per tutta la vita. Nel secondo libro Lyra entrerà in contatto con il nostro mondo e rimarrà terrorizzata nel vedere che noi non possediamo daimon.
Nel mondo di Lyra il potere è detenuto dagli organi religiosi. Anche la scienza è chiamata teologia sperimentale ed ogni esperimento deve essere presieduto da un rappresentante della chiesa perchè venga estirpata sul nascere ogni forma di eresia. Una frangia deviata della chiesa, l'intendenza generale per l'oblazione, si spinge in nome della religione, ad eseguire esperimenti atroci e crudeli nei quali i bambini vengono separati dai loro daimon, trasformandoli in specie di zombies. Grande importanza viene data ai bambini, l'autore li grava di responsabilità enormi a cui i due piccoli protagonisti, Lyra e Will, riescono sempre a far fronte.
Pullman sembra esortare tutti i genitori del mondo a lasciare spazio ai propri bambini, a non soffocarli con attenzioni infantili ma a trattarli come adulti perchè capaci di portare a termine compiti di estrema responsabilità.
Nel Cannocchiale d'ambra Lyra viene tenuta addormentata dalla madre con una pozione soporifera. La signora Coulter, madre di Lyra, dopo essersi macchiata di azioni terrificanti a capo dell'intendenza per l'oblazione, sembra aver ritrovato l'amore materno e tiene Lyra addormentata per proteggerla dal nemico. E' la parodia di genitori incapaci di donare amore ai propri figli, occupati dal lavoro e da tutti i problemi quotidiani, per poi ricordarsi improvvisamente dell'esistenza del figlio quando questo ormai adulto si appresta ad abbandonare casa. Queste attenzioni soffocanti, spesso scambiate per amore, sono in realtà forme dell'egoismo genitoriale che non riescono a riconoscere le capacità individuali dei figli.
La parte più interessante dell'opera è sicuramente il viaggio di Lyra e Will nel mondo della morte. Un campo di concentramento dove le anime dei defunti vengono tenute imprigionate e costrette ad ascoltare i racconti delle arpie sulle azioni peggiori che gli spiriti hanno compiuto in vita. E' il crollo definitivo dell'idea del paradiso. I sacrifici, la resistenza alle tentazioni, l'idea del peccato originale e tutte le concezioni religiose, oppio dell'uomo spaventato dalla morte, vengono spazzate via da un mondo della morte terrificante, il peggiore degli inferni, non per i peccatori ma per tutti.
Lyra riuscirà a trovare una via d'uscita alla morte e ricondurrà gli spiriti dei morti a ricongiungersi con la polvere dell'universo di cui è ricoperta ogni essere dotato di coscienza.La morte senza un paradiso, quel destino senza religione che sembra angosciare ogni uomo, perchè fine di tutto quello che abbiamo costruito in vita, diviene la migliore morte possibile. Non il nulla ma il ritorno a far parte di tutto ciò che vive.
<< Ma ora questa ragazzina è venuta a offrirci una via d'uscita, e io la seguirò. Anche se ciò significasse l'oblio, amici lo accoglierò a braccia aperte, perchè non sarà comunque il nulla; saremo di nuovo vivi in migliaia di steli d'erba, in milioni di foglie, cadremo con le gocce di pioggia e spireremo nella fresca brezza, scintilleremo nella rugiada sotto le stelle e la luna fuori di qui, nel mondo fisico che è la nostra vera casa come sempre fu. >>
Di Beat Blue.
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