Scrittori presenti: 21094
Menu
|
|
Recensione Piergiorgio Odifreddi Il diavolo in cattedra - Le prime pagine
Capitolo primo
In principio era la Logica
Il ruolo del pensiero e della parola nella creazione delle cose costituisce uno dei temi classici della mitologia. Ad esempio, la Pietra di Shabaka egiziana narra che il mondo è stato concepito nel pensiero e posto in essere dalla parola del dio Ptah, mentre nel Popul Vuh maya sono Tepeu e Gucumatz a creare il mondo unendo il loro pensiero e le loro parole.
In Occidente, la formulazione piú nota dello stesso mito è l'inizio gnostico del Vangelo secondo Giovanni: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo». Mentre però l'italiano «verbo» è poco espressivo, l'originale greco logos significa anche troppo: in particolare, può essere inteso come «parola», «ragione» o «frazione».
Poiché etimologicamente la logica è lo studio del logos, dai significati appena citati deriva che questo studio si può intraprendere seguendo almeno tre vie, corrispondenti a tre diverse tradizioni: linguistica, filosofica e matematica. Naturalmente, i tre studi vanno intesi in sensi complementari e non contrapposti, come dimostra la loro simultanea compresenza nelle opere di coloro che possono essere considerati, rispettivamente, il fondatore e il rifondatore della logica: Aristotele nei tempi antichi e Frege in quelli moderni. Dedicheremo dunque i prossimi tre capitoli a esaminare da vicino queste tre anime della logica. Prima, però, vogliamo soffermarci brevemente sulla piú generale reinterpretazione dell'inizio del Vangelo secondo Giovanni data da Agostino nelle Confessioni (XI, 8), in accordo con la discussione precedente: «In principio era la Ragione, e la Ragione era presso Dio, e Dio era la Ragione». In altre parole, vogliamo meditare sul ruolo epistemologico e ontologico, cioè di comprensione e creazione, che l'Occidente ha assegnato nel corso dei secoli al logos.
Il reale è razionale.
Il terzo frammento di Parmenide recita testualmente: «Il pensiero e l'essere sono la stessa cosa». Questa professione di fede nella sostanziale identità tra ciò che sta dentro e fuori della nostra testa costituisce la piú profonda giustificazione per lo studio della logica: se pensiero e universo si rispecchiano reciprocamente uno nell'altro, lo scrutinio del primo può infatti pretendere di essere la via regia per raggiungere la comprensione del secondo. Che l'universo esibisca caratteri di razionalità è la grande scoperta, niente affatto ovvia, che sta alla base della scienza: se tutto fosse casuale, la natura sarebbe solo un gioco d'azzardo e la vita una scommessa. Il primo ad aver asserito l'esistenza di una razionalità dell'universo fu forse Pitagora, sulle cui teorie torneremo in seguito, ma furono Anassagora e Platone a coniarne le descrizioni letterariamente piú felici, chiamandola rispettivamente Intelligenza e Anima del mondo.
Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!
|
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito. Pubblica le news
|