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Recensione Arto Paasilinna

Arto Paasilinna

Il figlio del dio del Tuono

le prime pagine
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L'agricoltore-antiquario Sampsa Ronkainen s'incamminò per il vialetto di betulle della sua proprietà fino alla cassetta delle lettere che si trovava a un buon centinaio di metri dall'edificio principale, ai bordi della strada. San Giovanni era ormai alle spalle, le lettere spedite prima delle feste dovevano con tutta probabilità essere arrivate.
Il maniero di Ronkaila, nel villaggio di Pentele, comune di Suntio, non era in realtà che una vecchia dimora familiare, costituita da una grande villa semidiroccata e una casa più recente che, con il rustico dove alloggiavano un tempo i garzoni e la stalla di pietra, formavano un cortile, sul retro. Lì, un tempo, era stato piantato un giardino, tornato ormai allo stato selvaggio.
Due donne, dalla veranda della casa nuova, seguivano i movimenti di Sampsa. L'una, sulla cinquantina, in vestaglia, era la sorella Anelma Ronkainen-Kullberg, dentista. L'altra, magra e insignificante, sulla trentina, era la sua convivente, Sirkka Leppäkoski. Una compagna nel senso più elastico della parola.
Gli studi della sorella di Sampsa erano stati pagati con i proventi della proprietà, della quale aveva inoltre ricevuto un terzo come anticipo d'eredità. La donna aveva tuttavia perduto l'intera sua fortuna per aver sposato un fannullone di Suntio, Fried Kullberg. L'uomo diceva di appartenere alla piccola borghesia di lingua svedese, ma era spiantato e di maniere piuttosto plebee; per giunta si era presto rivelato un ubriacone e un dongiovanni impenitente e aveva dilapidato senza rimorsi i beni della moglie. Anelma Ronkainen-Kullberg era poi andata via di testa per un certo periodo, Kullberg era morto alcolizzato: dileguatosi il patrimonio, Anelma era tornata a Ronkaila, dove viveva senza far nulla.
Il maniero di Ronkaila, prima delle guerre, era ancora una delle grandi proprietà del comune di Suntio: ottocento ettari di terre, un centinaio scarso dei quali coltivato a cereali, sessanta mucche da latte, una mietitrebbiatrice e altre macchine. Il padrone di Ronkaila, Tavasti Ronkainen, aveva costruito la prima centrale elettrica del comune di Suntio: fatto sbarrare un ruscello, aveva installato sulla diga un generatore che forniva la corrente alla proprietà e a una parte del villaggio. Da tempo però la diga aveva ceduto e la proprietà, lasciata in abbandono, non sembrava più quella di una volta. Una parte era stata requisita per i profughi della Carelia, poi Kullberg si era bevuto un terzo di ciò che restava.
Le donne sorseggiavano apatiche il loro caffè sulla veranda. Non avevano nulla da fare e non facevano nulla. Spettegolavano, "conversavano" e "si scambiavano opinioni" tutto il giorno. Di quel passo, il giardino intristiva e la casa non brillava certo per pulizia. Ogni autunno, il frutteto produceva una tonnellata di mele ticchiolate, che nessuno si preoccupava di raccogliere. Marcivano nell'erba ingiallita, alta fino a mezza gamba. I merli invadevano i cespugli di ribes e volavano a stormi, cacando, tutt'intorno a Ronkaila. A quell'epoca di San Giovanni, l'erba del giardino era già così alta che il rabarbaro non aveva la forza di crescere, e le vecchie piantagioni di lupini perenni lottavano per sopravvivere in mezzo alle ortiche. I tafani e le mosche ronzavano attorno alla veranda, le signore si grattavano pigramente sotto la vestaglia. La doccia della sauna era di nuovo guasta e nessuno si preoccupava di riscaldare dell'acqua nella caldaia.
Sampsa aprì la cassetta delle lettere sperando di trovarvi qualcosa di interessante. Macché, solo due fatture e dei giornali e, per Anelma, una circolare dell'ordine dei dentisti. Nient'altro. Sampsa strinse la circolare nel pugno, ne fece una pallina e la gettò nel fosso invaso dall'erba dietro la cassetta delle lettere. Pensò a suo padre, il vecchio padrone di Ronkaila. Quando Anelma si era scelto per marito un finno-svedese buono a nulla, Tavasti era andato su tutte le furie e aveva dichiarato che non avrebbe mai permesso a quella genia di bersi Ronkaila.


© 1998, IPERBOREA S.r.l.

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