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Recensione Eroi di ere perdite - E.Lui Editore
Sono sempre stato affascinato, nelle mie letture di gioventù, dalle coinvolgenti storie e narrazioni di Emilio Salgari.
Riuscivo ad immaginarmi in modo nitido e vivido le scene piene di avventura, pericoli e battaglie che emergevano a “tutto tondo” dalle parole e dalle descrizioni di quel fantasioso autore.
Nel tempo la mia passione per l’arte e per la fantasia mi ha portato a illustrare libri per bambini e ragazzi e ad apprezzare, come una volta o forse ancora di più, i racconti di scrittori le cui creazioni e le cui capacità di evocare atmosfere epiche, fantastiche e anche storiche, erano in grado di mettere in moto la mia voglia di trasformare in immagini le loro parole.
Non posso che segnalare e consigliare, quindi, tra questi autori, proprio per gli ottimi risultati raggiunti, il libro “Eroi di ere perdute”, E.Lui Edizioni, del fecondo e versatile scrittore pinerolese Fabrizio Legger, in arte Postremo Vate.
In quest’opera, che consta -a parte un’incursione iniziale e finale in una preistoria aliena- di diversi racconti ambientati in un periodo che inizia dall’epoca delle guerre puniche per traguardare a un medioevo bizantino, barbarico e guerriero, si nota immediatamente la passione dell’autore per questo genere immaginifico ma anche orrorifico: qui le tenzoni, i combattimenti e i duelli, non solo presentano il contrapporsi storico di inventati contendenti umani di diverse fazioni, bensì, spesso e volentieri, disegnano davanti ai nostri occhi (io li vedo benissimo!!!) le sfide incredibili tra un’umanità attonita ma pugnace e demoniache forze soprannaturali, raffigurando così la guerra eterna tra Bene e Male. Per fortuna, il più delle volte, il Bene, seppure sfiancato e logorato, prevale e qui mi fermo, perché il libro vale una vostra lettura al più presto, così come presto e tutto d’un fiato vi capiterà di leggere i racconti, sognando ad occhi aperti.
Una piccola chiosa finale: tra i tanti eroi senza macchia e senza paura, tra cartaginesi, saraceni, bizantini, longobardi, unni, etc. svetta ancora una volta (è un personaggio già nato in un precedente libro e quindi caro sia al suo creatore Postremo Vate, sia ai lettori) lo statuario guerriero Rachis il Longobardo, un autentico baluardo della giustizia di un tempo lontano, baluardo che tuttavia non sfigurerebbe di sicuro nemmeno ai giorni nostri…
Recensione a cura di Alberto Castagneri
Di Aturletti
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