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Recensione Stéphane Hessel Indignatevi!
Stéphane Hessel Indignatevi!
Un libro, che sull'onda dell'indignazione per un mondo a testa in giù, avvicina Francia e Italia. Parto da questo incipit per parlare di 32 pagine che hanno accalappiato la mia vita da lettore all'inizio di quest'anno. Ero in Francia, un po' annoiato dalle visite canoniche e, fermatomi in una libreria, l'ho comprato.
Ho scoperto così "Indignatevi" di Stéphan Hessel, che ha conquistato in men che non si dica i giovani francesi nel periodo natalizio, superando le 650mila copie vendute in soli tre mesi e battendo i pronostici, da ultraconoscitori del mercato, che vedevano all'apice l'ultimo romanzo di Michel Houellebecq, "La Carte et le Territoire", vincitore di uno dei più importanti premi letterari francesi, il Prix Goncourt.
Con soli 3 euro, invece, ho scelto anch'io, come tanti cugini d'oltralpe, il libro di questo arzillo 93enne, eroe della resistenza francese. In Italia è ora pubblicato, al prezzo di 5 euro, ma si trova anche scontato on line, da ADD Editore.
Si tratta di un'esortazione incisiva e accattivante ai giovani, in linguaggio scorrevole e immediato, per recuperare i valori più alti della Resistenza, di uguaglianza, parità di diritti e senso di giustizia, che in 60 anni abbiamo piacevolmente accantonato e dimenticato. Ho rivisto la mia Italia, quando l'autore parla della Francia che ha perso le conquiste fatte. Del paese che vede sempre più distanti i ceti ricchi da quelli poveri e che non riesce più a garantire salvaguardia sociale a tutti i suoi figli. Paesi accomunati, come tanti sul globo, dai meri interessi economici che dimenticano l'uomo nella sua accezione più alta. Un libricino di poche pagine, che infonde una carica di cambiamento non da poco. Energia in parole allo stato puro!
Caso editoriale, stampato inizialmente in 8 mila copie da una piccola casa editrice, Indigène, di Montpellier, gestita in una mansarda da due ex giornalisti, e che ha sfiorato in men che non si dica le 650 mila copie, chiede alla società francese di recuperare ambizioni e voglia di cambiare la società. Un virus, da cui forse tanti politicanti di oggi vorrebbero vaccinarci e che, invece, stando alle cronache spagnole e greche così come alla primavera araba, dimostra di aver infettato già tanti comuni mortali.
Di casaval
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