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Recensione Carlos Castaneda Tensegrità
le prime pagine
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PASSI MAGICI
La prima volta che don Juan mi parlò a lungo dei passi magici fu quando fece un commento poco favorevole sul mio peso. "Sei decisamente troppo in carne", esclamò, squadrandomi da capo a piedi e scuotendo il capo con disapprovazione. "Ti manca poco per poter essere definito grasso. Cominci a mostrare i primi segni di tensione e stanchezza: come tutti gli altri membri della tua razza, hai un inizio di deposito di grasso sul collo, al pari dei tori. È arrivato per te il momento di prendere sul serio una delle più grandi scoperte degli stregoni: i passi magici."
"Ma di quali passi magici stai parlando?" gli chiesi. "Non mi hai mai accennato a niente di simile e, ammesso che tu l'abbia fatto, dev'essere stato un riferimento così vago che non riesco proprio a ricordarmelo."
"Te ne ho parlato molto in passato, e tu ne conosci già molti", ribatté lui. "È da quando ci siamo incontrati che te li insegno!"
Per quanto ne sapevo io, non era affatto vero, e protestai quindi con una certa veemenza.
"Non difendere con tanta passione il tuo splendido sé", mi prese in giro, facendo con le sopracciglia un gesto ridicolo che avrebbe dovuto esprimere le sue scuse. "Volevo semplicemente dire che tu imiti tutto ciò che faccio, e di conseguenza io ho approfittato di questa tua capacità di imitare. Fin dall'inizio ti ho mostrato alcuni passi magici, e tu hai sempre pensato che io mi stessi divertendo a far schioccare le giunture del mio corpo. Mi piace proprio il modo in cui li hai interpretati: far schioccare le giunture! D'ora in poi ci riferiremo a essi con questa definizione."
"Ti ho mostrato dieci modi diversi di far schioccare le mie giunture", riprese. "In realtà, ognuno di essi è un passo magico che si adatta perfettamente al mio corpo e anche al tuo; si potrebbe dire che sono nel tuo lignaggio, oltre che nel mio. Ci appartengono a livello personale e individuale, così come appartenevano ad altri stregoni che erano perfettamente uguali a noi nelle venticinque generazioni che ci hanno preceduto."
Come lui stesso aveva dichiarato, i passi magici a cui si riferiva erano i modi in cui io pensavo facesse schioccare le giunture: era infatti solito muovere le braccia, le gambe, il torace e le anche in vari modi specifici che, almeno secondo me, dovevano creare la massima tensione di muscoli, ossa e legamenti. Dal mio punto di vista, il risultato di questi movimenti di stretching era una successione di schiocchi che io avevo sempre pensato producesse per divertirmi o stupirmi. A dire il vero, lui mi aveva chiesto più volte di imitare i suoi gesti e, con atteggiamento di sfida, mi aveva persino chiesto di memorizzarli e ripeterli a casa finché non fossi riuscito a produrre con le giunture gli stessi rumori che faceva lui.
Pur non avendo mai ottenuto tali risultati, avevo involontariamente imparato tutti i movimenti. Adesso so che non riuscire a fare quei suoni in realtà è stato un bene, perché i muscoli e i tendini delle braccia e della schiena non dovrebbero mai essere tesi in quel modo. Don Juan era dotato fin dalla nascita dell'incredibile capacità di far schioccare le giunture delle braccia e della schiena, così come altra gente fa schioccare le nocche delle dita.
"Come hanno fatto gli antichi stregoni a inventare questi passi magici?" volli sapere.
"Nessuno li ha inventati", mi rispose in tono severo. "Pensare che siano stati inventati implica l'intervento della mente, e questo è un concetto del tutto sbagliato. I passi magici sono stato scoperti dagli antichi sciamani. Mi è stato detto che ha avuto tutto inizio con la straordinaria sensazione di benessere che questi individui provavano quando si trovavano nello stato sciamanico della consapevolezza intensa: il tremendo ed eccitante vigore che li animava era tale che fecero di tutto per rivivere tali sensazioni anche nello stato di veglia."
"In un primo tempo credevano che si trattasse di un benessere generico creato dalla consapevolezza intensa, ma ben presto si resero conto che non sempre questo stato faceva nascere in loro il medesimo benessere. Un'analisi più attenta della questione permise loro di capire che ogni volta che avevano provato quel benessere specifico, erano sempre stati impegnati in alcuni specifici movimenti fisici. Si resero conto che mentre erano in uno stato di consapevolezza intensa il loro corpo si muoveva spontaneamente in certi modi che erano in realtà la causa delle insolite sensazioni di appagamento fisico e mentale che provavano."
Don Juan aveva sempre pensato che tali movimenti involontari fossero una sorta di retaggio nascosto del genere umano, qualcosa che era stato celato in profondità e veniva riportato alla luce solo da coloro che ne andavano alla ricerca. Paragonò questi sciamani a sommozzatori che si immergono nelle profondità del mare e recuperano involontariamente un tesoro.
Sempre secondo don Juan, questi stregoni iniziarono faticosamente a mettere insieme alcuni dei movimenti che ricordavano, e i loro sforzi portarono i risultati desiderati: furono infatti capaci di ricreare quei movimenti che avevano giudicato reazioni spontanee del corpo in uno stato di consapevolezza intensa. Incoraggiati dai successi ottenuti, riuscirono a ricreare centinaia di movimenti che si limitarono a eseguire senza mai cercare di classificarli in uno schema comprensibile. Essi credevano che nello stato di consapevolezza intensa i movimenti avvenissero in maniera spontanea e che ci fosse una forza che ne guidava l'effetto, senza l'intervento della volontà.
© 1997, RCS Libri S.p.A.
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