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Recensione E le stelle stanno a mangiare
Un diario inedito della Dolce Vita che, attraverso i piaceri della tavola, racconta segreti, vizi e virtù dei grandi personaggi dello Star System, dagli anni ’50 ai giorni nostri. La penna vivace e commossa della giovane autrice - insieme ai cento scatti d’epoca che corredano il libro – disegna, con tanta allegria e un pizzico di nostalgia, una galleria di ritratti quotidiani eppure irripetibili, lasciando spesso che il gossip ceda il passo alle emozioni. Al centro di questo affresco moderno, c’è Mimmo Cavicchia con la sua Taverna Flavia: il mitico ristorante romano frequentato dal variegato popolo di artisti e cinematografari che animava le notti della capitale.
“Protagonista, non semplice osservatore, Mimmo ha di quegli anni un ricordo partecipato, avvincente, sempre autentico e ne affida la scrittura a sua nipote Franca, in pagine tese fra mito e realtà”, commenta Tullio Gregory nella sua prefazione. “Sarebbe difficile, inutile, ricordare tutti gli attori e i registi che affollano la Flavia (sono troppi, sono tutti) lasciando a volte nei menu (come la celebre insalata Veruschka) il loro ricordo, una traccia… in una foto, in un autografo, magari in una ciocca di capelli (quelli di Abbe Lane); sovrane, incorniciate in un lussuoso porta ventagli, le scarpette di Liz Taylor. Nobili e regnanti, da re Gustavo di Svezia ai reali di Grecia, ai sovrani di Monaco, Ranieri e Grace… e ancora Soraya, la principessa triste, dagli occhi di giada, colmi di malinconia; poi Nixon, vicepresidente degli Stati Uniti, che Mimmo neppure riconosce… Peter O’Toole e Dustin Hoffman…”
Ava Gardner e Walter Chiari, Audrey Hepburn e Mel Ferrer, Burton e Liz, Sinatra e Barbara: “Amori che nascono e che finiscono – ricorda Mimmo – litigate furiose, amanti vere, presunte, nascoste o svelate al mondo, sorrisi falsi, abbracci affettuosi, baci d’amore e baci d’addio. Ed io, spettatore di questa fauna variopinta, complice di quel mondo colorato. Per me questo è il massimo della vita. Sembra di essere in un film mai girato”.
Franca Foffo si appassiona a questo ‘film impossibile’ fin da bambina, tra i vip e le star di un’altra generazione: ”Appena potevo andavo al ristorante da mio zio. Ricordo i pranzi con Alba Parietti e Valeria Marini, le cene con Lory Del Santo, Gianluca Vialli e Roberto Mancini. … Una sera lo zio aveva lasciato in piedi ad aspettare Hugh Grant e sua madre perché non li aveva riconosciuti. Intervenni io, perché Hugh era molto timido. La stessa cosa capitò con Pierce Brosnam. …Una sera Vittorio Sgarbi trascinò sul divano Anne Nicole Smith e iniziò a spogliarla fra i flash dei fotografi. Un delirio. Venivano anche Roffredo Gaetani Lovatelli e la sua compagna Ivana Trump. Arrivavano con l’autista: Rossano Rubicondi. Ma da qui sono passati davvero tanti mostri sacri: Almodovar, Woody Allen, Bo Derek, Quentin Tarantino, Stallone, Jodie Foster, Ben Kingsley, Mike Tyson, Joan Collins. Tanti cantanti, da Roger Waters dei Pink Floyd a Zucchero e Toquinho, che ha tenuto un mini-concerto blindato dopo cena. …Come diciamo sempre: la Dolce Vita non è un farmaco in scadenza”.
Arricchiscono il testo alcune lettere inedite di Liz Taylor, Ava Gardner, una dedica di Giorgio De Chirico e un’intervista a Franca Foffo e Mimmo Cavicchia, dal titolo “ La Dolce Vita continua”, curata da Franco Rebolini. La prefazione è di Tullio Gregory
Di francy313
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