Recensioni libri

Licia Giaquinto

Licia Giaquinto biografia

Recensione

Foto

Libri


Autori
A B C D E F G
H I J K L M N
O P Q R S T U
V W X Y Z

Scrittori presenti: 21052

Menu

Recensioni libri
News
Autori del giorno
Top20
Le vostre Recensioni
Newsletters
Percorsi Narrativi
I nostri feed RSS
I premi Nobel per la letteratura
Albo d'oro Premio Strega
Albo d'oro Premio Campiello

 

Recensione Licia Giaquinto

Licia Giaquinto

La ianara

Licia Giaquinto La ianara
Licia Giaquinto La ianara

Ho appena letto “La ianara” di Licia Giaquinto, una scrittrice che ha al suo attivo un paio romanzi oltre a questo. Mi è piaciuto molto il suo stile, la sua abilità nel tratteggiare quel mondo di miseria e ignoranza che è il Meridione; così ho letto delle atrocità sui più deboli, dei vizi dei personaggi, della solitudine. La protagonista si chiama Adelina ed è una ragazza poverissima che vive con la mamma e la nonna; queste sono ianare e trattate con disprezzo dalla gente del paese che poi di nascosto chiede loro favori di vario genere. Adelina eredita l’arte di percepire le voci dei morti e i suoni di tutto quello che non c’è più; se ne servirà quando, adulta, fuggirà dalla casa natia e andrà a servizio nella casa di un nobile che servirà tutta la vita con amore e abnegazione. È una storia di miseria e di morte.

“Niente di ciò che è stato si perde. Uomini, donne, fiori, animali, piante: ogni cosa conserva la traccia della propria esistenza anche quando non esiste più.”

“Sua madre e sua nonna giravano per paesi, campi e boschi, o sedevano accanto al fuoco, e sapevano riconoscere suoni, impronte, odori, appartenuti a persone o cose scomparse. Non è un usignolo, è solo il suo canto, non è un fiore, è il suo profumo, dicevano sentendo il canto di un usignolo nella notte o un odore di viole in un campo coperto di neve.”

“Sua madre e sua nonna spesso parlavano ai morti: incrociavano tre bacchette di salice su una pietra di tufo nera, facevano un nome, e il vento spingeva la voce del morto nella stanza. Lei sentiva solo il vorticare del vento e pezzi di parole mangiucchiate, suoni senza senso. Ma sua madre e sua nonna, girando le bacchette in quel vento, riuscivano, come se quelle bacchette fossero stati aghi, a ricucire in parole tanti suoni smembrati.”

“Non parla, appoggia il vassoio sul tavolo dello studio e scivola via come un’ombra colpita dalla luce.”

“Non capivo che anche la bellezza può essere una disgrazia in un paese dove l’invidia azzanna più di un lupo e uno non sa dove fuggire.”

Anche Alberoni ha dedicato un articolo all’invidia definendola la rovina dei talenti migliori.

Di MCF

Licia Giaquinto I Libri Biografia Recensione Le foto

Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!

 

 Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
Pubblica le news

ULTIME NEWS
Ombre di Guerra: Il Bambino di Marco Balzano, un fascista alla ricerca della madre Perduta
[30-10-2024]
Lidia Yuknavitch: La Scrittura come ribellione e redenzione nella sua cronologia dell'acqua
[23-07-2024]
Elegia americana di J.D. Vance: una voce dall'America dimenticata, un ritratto crudo della classe operaia bianca americana
[16-07-2024]
Rio de Janeiro, palcoscenico dell’anima in L'amore è un fiume di Carla Madeira
[30-06-2024]
Il lato oscuro dell’adolescenza. Le dieci lezioni sul male di Mauro Grimoldi
[13-06-2024]
Danza di ombre: Il commiato di Alice Munro
[15-05-2024]
Dietro le Facce del Male. Victoria Kielland ci porta in un Viaggio nell'emotività di Belle Gunness
[13-05-2024]
"Il Custode" di Ron Rash: un'epica tragedia ambientata negli Appalachi
[28-04-2024]
Leggi le altre News