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Recensione Michele Ciardelli, dopo il suo primo libro “Sedici rose arancioni”, ci presenta il suo nuovo volume “Due giorni in più,” Demian Edizioni. Il romanzo è il frutto di un affetto immenso, una dedica profonda e sincera che l’autore fa per fornire un contributo onesto ed efficace alla figura paterna. Ciardelli riesce a narrare il dramma della malattia del padre, degli ultimi istanti di vita in modo pacato, facendo affiorare però rimpianti, delusioni, amarezze. In una sorta di rivisitazione dell’esistenza, Alberto torna a ripercorrere i momenti più particolari del suo cammino di uomo, marito e padre di famiglia. Una vita dedicata al lavoro, al sacrificio, al rispetto dei valori della società; è la storia di un uomo che si fa strada tra le pagine del libro, contaminando con precisione le immagini riflesse nello specchio del tempo. “Ho deciso!Voglio vivere due giorni in più per “parlare” con tutti i miei figli e per fare quello che credono non abbia mai fatto: ascoltarli.” Il desiderio di un padre che vuole riunire la famiglia, che spera di lasciare un segno positivo del suo passaggio umano, si scaglia sulla carta come promessa eterna per alleviare il dolore di quel “giorno senza nome” che segnerà per sempre un’assenza da saper accettare in silenzio. “Grazie.La mia vita attraverso i vostri occhi continuerà il suo corso. Ciao a tutti.” Il romanzo si chiude con un addio d’amore, ecco dunque la morte che purtroppo si fa traguardo del corpo e dell’anima. L’ autore fa dono di queste pagine al padre per mantenere vivo il suo ricordo, per ripetere quel “Ti voglio bene” come patto con l’eternità. “Ciao, babbo immortale…” Michela Zanarella Di michelazanarella
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