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Recensione Nella prima parte del saggio l’autore, servendosi delle riflessioni di Vittorfranco Pisano e dei contributi della scuola della guerra psicologica francese, individua gli aspetti di rilievo dei nuovi conflitti mostrando la continuità nell’ambito delle modalità operative con la logica dei conflitti della guerra non convenzionale. Nella seconda parte, servendosi dei risultati conseguiti, l’autore analizza alcuni dei principali movimenti e organizzazioni di natura antagonista del novecento (fra i quali l’Ezln, il World Social forum, i centri sociali, il pacifismo laico e cattolico, ecc.), unitamente al alcuni indiscussi protagonisti della cultura pacifista (Gandhi, Lanza del Vasto) e della cultura libertaria (Chomsky, Zinn), mostrando l’esistenza di una profonda continuità – nonostante le differenze ideologiche - tra intellettuali e attivisti laici e religiosi nell’opposizione al sistema capitalistica, alla globalizzazione liberista, alle istituzioni militari sovranazionali. Il volume si conclude con due documenti di rilievo dell’intelligence svizzera sul movimento no global.A tale riguardo-precisa l'autore-la contestualizzazine svolta dalla intelligence-in particolare quella della Bfv tedesce,quella svizzera e quella dell'Aisi italiana-sottolineano la facilità con la quale attori esterni possono radicalizzare il dissenso antagonista a fini terroristici.Anche per questa motivazione,il movimento alterglobal deve essere oggetto di un costante monitoraggio. Di prupitto
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