|
Scrittori presenti: 21052 Menu categorie Menu |
Recensione Agota Kristof Mi è piaciuto molto questo libro, breve ma incisivo scritto da Agota Kristof, autrice ungherese nata nel 1935 e sempre vissuta all’estero. Il suo capolavoro è “La trilogia della città di K”. In “Ieri”, racconta la vita di un emigrato fuggito da una situazione dolorosa e umiliante che cerca disperatamente di lasciarsi alle spalle. E' anche una storia d'amore triste perchè riguarda una persona che fa parte della sua storia, una figura che ha mitizzato perchè gli aveva vissuto accanto in una condizione più fortunata. Così l'autrice scrive: “Ieri tutto era più bello La musica tra gli alberi Il vento nei miei capelli E nelle tue mani tese Il sole
"Credo che presto sarò guarito. Qualcosa si romperà in me o in qualche parte dello spazio. Partirò verso altezze sconosciute. Sulla terra non c'è che la mietitura, l'attesa insopportabile e l'inesprimibile silenzio." “Vai là dove le persone sono felici perché non conoscono l’amore. La sera chiudono la loro porta a doppia mandata e aspettano pazientemente che la vita passi.” Dedicata ai singles. "Perchè è diventando assolutamente niente che si può diventare uno scrittore." Forse l’autrice vuole dire che solo quando una persona sprofonda nel dolore e/o non ha stima di se stessa prova il bisogno di scrivere per rifugiarsi in un mondo diverso, più bello, in linea con le sue aspettative. I temi sono il dolore e la guarigione cioè l’accettazione del passato ("Allora gli uomini del battello, gettando uno ultimo sguardo verso la terra, hanno preso sulle spalle i loro morti.") tematiche che ritroviamo nei film di Almodovar “Gli abbracci spezzati” e di Loach “Il mio amico Erich” e nel libro “Quattro mele annurche” di M. Rosaria Valentini. Di MCF
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
|