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Recensione L'Italia in vacca
Un libro come questo è una di quelle piccole scoperte di cui un lettore appassionato va orgoglioso. "L'Italia in vacca" è un breve saggio, forse non ancora noto al grande pubblico, edito da una piccola casa quale Aliberti, e non facilissimo da trovare in libreria, nonostante i media abbiano iniziato ad interessarsene (l'ho conosciuto grazie ad una recensione sul Riformista).
Questo interesse è decisamente giustificato: l'autore infatti è molto giovane, generazione '80, e affronta la crisi italiana da una prospettiva molto particolare, forse derivante dal suo percorso di psicologo sociale, e porta alla luce, in modo ironico ma talvolta anche molto profondo, tanti aspetti del decadimento italiano nella vita quotidiana.
Il libro si apre con una prefazione di Pier Luigi Celli, che augura a Caselli di mantenere la sua "capacità di devianza", ed è proprio questo il punto di forza dell'autore: sapere uscire dal malcostume italiano ormai metabolizzato per criticarlo aspramente. Mi viene in mente Svevo: in una società folle, è il sano ad apparire tale. Ed è questo il pregio della devianza di Caselli, la cui fluidissima prosa conduce il lettore di fronte a un grandissimo problema: l'etica perduta.
Ma Caselli, sebbene in grado di trattare temi di così alto spessore, sembra non volere mai lasciarsi andare a speculazioni troppo teoriche o noiose. Il libro è infatti organizzato come una sequenza di brevi temi, con titoli divertenti (sulla scia di quello in copertina), quali "La mia azienda non fa surf", "L'innovazione e la coda del pavone", "Dio è morto ma per fortuna c'è spiderman", "Il maschio attrae le femmine, Amazon i clienti" e via discorrendo. Ogni argomentazione porta con sè dei riferimenti continui al quotidiano, alla televisione, a personaggi di cronaca, per un libro ben lontano da certi trattati accademici, e invece vicinissimo alla realtà di ciascuno.
L'unica critica che si può muovere all'autore è forse quella di aver eccessivamente condensato tante riflessioni in un pamphlet (anche se innegabilmente il ritmo ne risente positivamente), quando molti spunti meritavano un maggior approfondimento, vista la lucidità e l'appropriatezza con cui sono stati individuati. Speriamo possano costituire materiale per un prossimo libro, visto che questo giovane promette davvero bene.
Di Estragon
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