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Militaires et guérilla dans la guerre d'Algérie

Nonostante non sia possibile dare conto analiticamente di tutti I contributi degli autorevoli relatori,e' tuttavia possibile -seppure sinteticamente-formulare alcune considerazioni di indubbia rilevanza in relazione alla guerra di Algeria. In primo luogo,l'iniziale assenza da parte francese di una spirito interarma fu superata a partire dal 1959 grazie alla leadership di Bigeard -che fu in grado di amalgamare le unita' francesi- e grazie al Col.Ruyssen con la realizzazione del CROGG la prima struttura integrata di intelligence che permise al potere militare francese di superare la rivalita' tra la DST diretta da Pontal e del SDCE coordinata da Germain,struttura interarma I cui benefci furono tuttavia ben presto vanificati con la proliferazione di strumenti di intelligence quali la SAS del Gen.Parlange,il BEL e il COBR.In secondo luogo,benche' inizialmente la reazione francese alle nuove modalita' di guerra sovversiva si fosse rivelata lenta e tardiva-come sottolineato nel 1955 dal console brittanico Irving-ben presto il potere militare fu in grado di reagire-come indicato dall'ambasciatore brittanico Jebb- attraverso il Centro di istruzione di controguerriglia e di sovversione di Arzew nel 1957,il “quadrillage”di Trinquier e la collaborazione tra la gendarmeria e l'esercito e tra il SDCE e la Marina.Indubbiamente uno degli strumenti per eccellenza di contrasto attuati dalla Francia fu la guerra psicologica il cui artefice fu certo Larechoy ma che ebbe modo di prendere forma nel contesto delle forze armate francesi grazie a Bigeard,Godard attraverso il CHTP del Gen.Ely,attraverso il CIGP e naturalmente grazie al 5°Bureau.Se indubbiamente -da parte dell'ALN- fu compiuto un tentativo analogo di guerra psicologica e di disinformazione presso i soldati francesi-i sottoufficiali in particolare-ai quali la Francia fu presentata come la principale responsabile del terrorismo, e' tuttavia altrettanto indubbio che in Francia l'opposizine alla guerra si manifesto' attraverso la disubbidienza alla leva che fu certo di notevole rilevanza ed ebbe modo di prendere forma attraverso Alban Liecthi-la cui azione fu ampiamente pubblicizzata dalla CGT-,Noel Favreliere,Jean Le Meur e soprattutto Jeanson ma soprattutto attraverso periodici -quali L'Humanite' ,Le temps des rappeles e Esprit-che esercitarono un impatto ampio e duraturo presso gli intellettuali francesi laici e cattolici.Infine,fra le molte conclusioni alle quali il saggio perviene due ci sembrano quelle di particolare rilievo:in primo luogo la battaglia di Algeri rappresentera' un punto di riferimento fondamentale per la guerra rivoluzionaria e la guerra psicologica e in secondo luogo la delega politica al potere militare-ed in particolare a Massu e Salan-portera' ad un ribaltamento dei ruoli tra magistratura e potere militare attribuendo a quest'ultimo un ruolo determinante in tutte le scelte politiche di rilievo.


Gagliano giuseppe

Di prupitto

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