|
Scrittori presenti: 21025 Menu categorie Menu |
Recensione La città è la sintesi dei fenomeni culturali, sociali e politici che governano un territorio. La lettura di quanto avviene in un contesto locale, sotto vari profili, può essere intesa come indicatore di una realtà molto più estesa, al punto da essere individuata come fenomeno ricorrente e caratterizzante. La trasformazione di una società può essere, quindi, letta sotto diversi aspetti, che sono rintracciabili nei segni che l’uomo lascia sulla città stessa. Ogni scelta, infatti, segna il territorio e lo trasforma spesso in maniera irreversibile. La lettura di singoli interventi compiuti su piccole realtà comunali restituisce una mappatura chiara di un territorio che trova difficoltà nel riconoscere i suoi problemi ed impedimenti nell’affrontarli. S. Maria a Vico è la tipica realtà comunale di una provincia difficile come la Caserta, che è inserita in un contesto regionale “complicato”, La Campania. Nel primo capitolo si affrontano diversi casi di violenze del territorio, a partire da singole entità edilizie come la Congrega del Loreto, al Complesso dell’Assunta fino ai disastri alluvionali dovuti all’incuria ed alle devastazioni di vaste zone collinari che si preannunciano. Il secondo capitolo affronta casi di malcostume politico che dilagano in città e gravi difficoltà relazionali tra gli amministratori locali, nonché intercessioni di stampo camorristico nella gestione del comune. A questi problemi si aggiungono quelli legati ad un fare politica malsano ed obsoleto, che porta il sindaco ad utilizzare impropriamente il suo “potere” sui dipendenti comunali, declassandoli se non in linea con il suo pensiero. I partiti spesso vengono distrutti da forti personalismi e da forti interessi economici di pochi. Le difficoltà di dialogo con la gente in una realtà così compromessa sono enormi. Il terzo capitolo affronta questioni legate puramente a vicende di “organizzazione criminosa” a vari livelli. Così si affronta il caso della camorra napoletana, un caso di mala sanità, casi di furti ripetuti negli appartamenti legati ad accordi criminosi locali, fino alle esplosioni estorsive degli esercizi commerciali ed il rapporto di tutto questo con una società spesso indifferente. Il quarto capitolo, invece, prende in esame sporadiche iniziative culturali, che possono dare piccoli segnali di salvezza per una realtà cosi complessa. Attraverso una cronaca attenta, l’autore dimostra di essere entrato a far parte del sistema città e lo descrive dal suo interno. Una lettura, quindi, basata su esperienze vissute, spesso “sulla propria pelle”, che consente al lettore di “toccare con mano” quanto descrive minuziosamente. La struttura del testo permette di percepire un cattivo costume locale, nei modi di interpretare il territorio e nelle espressioni edilizie, accompagnato da una voluta cecità amministrativa e da un disinteresse sociale, che porterebbero insieme al declino assoluto, se non fosse per alcune forme di ribellione culturale, che, manifestandosi nelle forme dell’arte, dell’iniziativa giovanile, della tradizione popolare, danno una speranza ad una Città che appare “indifferente” ad ogni stimolo (dalla prefazione). Titolo del volume: La città indifferente Autore: Mariano Nuzzo Editore: Boopen, Pozzuoli (NA) Piano del volume: Prefazione di Gaetano Borrelli Rojo; Presentazione di Pietro Boccia; Introduzione di Felice De Lucia; Sezione iniziale di Lorenzo Diana; Sezione Conclusiva di Mons. Antonio Riboldi. Capitoli: Un territorio a rischio; Uomini sordi; Vedono ma non parlano; Una speranza.
Di antonio_cocco
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
|