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Recensione L'autore-proveniente dai servizi segreti svizzeri -e' considerato uno specialista di conflitti moderni e dei metodi della guerra segreta e in questo ampio volume studia I diversi gruppi terroristici o violenti moderni analizzandone la loro struttura,gli obiettivi,le loro strategie,i metodi di finanziamento,le tecniche operative e I loro organigramma.Nella ovvia impossibilita' di esaminare le singoli voci-data la vastita' del saggio-prenderemo in esame I presupposti metodologici sui si costruisce il saggio.Nel corso di lunghi anni di attivita' di intelligence, Baud ha maturato la convinzione che esista in primo luogo un legame indissolubile tra antiterrorismo e controterrorismo, In secondo luogo che esista la possibilita' di categorizzare il terrorismo a partire da due coppie concettuali-terrorismo emozionale/razionale, terrorismo costruito sul sostegno popolare forte / debole e in terzo luogo che al di la' delle forme specifiche attraverso le quali si manifesta(l'autore ne individua otto indicandole nel terrorismo islamico,di guerriglia,politico e di guerriglia,ecofondamentalista,antiabortista,narcoterrorista,di droit commun, di mafia e marginale)a livello di organizzazione interna questo puo' concretarsi sostanzialmente in tre strutture: “en etoile” tipica dei piccoli gruppi,”decentralisee” caratteristica dei gruppi terroristici tradizionali e infine quella “en reseau” tipica dei gruppi terroristici moderni come Al-Quaida.In terzo luogo, se e' vero che la collaborazione tra intelligence determina ottimi risultati-l'autore cita a tale riguardao quella tra la DST e la SVD olandese nel contrasto della Giad islamica in Francia nel 2000-e se e' vero che certamente la Homeland americana potrebbe rappresentare una buona contromisura(per quanto la sua credibilita' dovrebbe fondarsi su un sistema di intelligence approppiato che neanche Israele possiede), l'uso delle contromisure messe in atto dagli stati sono certamente varie e comprendono anche gli squadroni della morte di cui l'autore illustra l'ambiguita'(si pensi alla Mistavarim israeliana che opera clandestinamente nei territori occupati basandosi sul concetto di azione preventiva) o la barriera antinfiltrazione che riposa essenzialmente sulla combinazione di un dispositivo statico e dinamico(come la Linea Morice creata nel 1957).In quarto luogo,fra le innumerevoli voci inserite dall'autore, la nostra attenzione si e' rivolta a quella dei Black Bloc che consideriamo di particolare interesse visto gli avvenimenti di Genova. Secondo Baud, questo gruppo di individui si riuniscono temporaneamente in determinate occasioni allo scopo di praticare una strategia offensiva anticapitalista di natura mista perche' posta a meta' strada tra il terrorismo e la guerriglia urbana servendosi naturalmente di internet con finalita' di guerra psicologica.Inoltre e' arduo negare l'esistenza di vincoli assai stretti tra I Black Bloc e il Dan di Seattle,il Reclaim the streets inglese e la Ruckus society californiana. Di prupitto
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