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Recensione L'autore-promotore della Commissione dell'Anpi nella Repubblica ceca-da' alla stampe un saggio di indubbio interesse storico relativo alle memorie-finora inedite-di un importante militante della Volonta rossa Paolo Finardi,la genesi storico-politica della quale affonda le proprie radici nel 1946 quando il Pci-ed in particolare l'ala operaista del partito-temeva una svolta autoritaria(finanziata dall'America con la connivenza del Vaticano e di tutte le forze reazionarie ancora largamente presenti in Italia) .Per impedire una tale drammatica eventualita'-e per eliminare in un contesto di giustizia politica i residui fascisti che si concretavano nelle Sam e nei Far-il Pci decise la realizzazione di un apparato clandestino-particolarmente radicato nei ceti operai e artigiani-dotato di gruppi paramilitari che poteva contare su una consistenza numerica di ben 30mila militanti.Ebbene,la Volante rossa-nata nel 1944 a Lambrate presso la Casa del popolo della stessa citta'-fu solo uno degli strumenti di cui il Pci-in via informale e ufficiosa-si servi' anche come servizio di ordine.Richiamandosi idealmente e a livello di tecniche militari alla Terza brigata Garibaldi Martire ,raggiunse l'apice della sua azione antifascista nel 1949 periodo nel quale Finardi opero' come militante della Volonta dando un contributo significativo. La eliminazione di numerosi rappresentanti dei gruppi fascisti da parte di Finardi lo costrinse ad una vita clandestina nel nostro paese ed in breve tempo la giustizia italiana non ebbe difficolta alcuna a individuarlo.Se fosse stato catturato sicuramente sarebbe stato condannato almeno ad una decina di anni di galera.Proprio per sottrarsi a questo epilogo,il Pci gli offri' la possibilita' di espatriare in Cecoslovaccia dove avrebbe trascorso gran parte della sua vita.Giunto nella Reppublica ceca nel 1961 ,pote' trascorrere una vita lavorativa ed affettiva serena(con una breve parentesi a Cuba).Sotto il profilo politico-al di la' di qualche lieve rilievo critico-Finardi formula una valutazione non solo positiva della classe politica ceca e delle sue scelte economiche ma a tratti entusiasta rispetto alla involuzione del 1989,anno che non rappresenta per l'autore una svolta epocale ma un vero e proprio decadimento politico e sociale analogo alla svolta centrista del Pci.D'altronde,l'ossequio alla ortodossia comunista dell'autore risulta evidente anche dal rigetto del revisionismo storico e dalla decisa negazione di qualsiaisi coinvolgimento della intelligence ceca sia nel supporto logistico alle brigate rosse sia nel rapimento di Moro. Di prupitto
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