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Recensione E' difficile negare che il volume di Introvigne-direttore del Cesnur e collaboratore della rivista “Terrorism and Political Violence”-presenti dei contributi originali pur manteneendo un equilibrio di giudizio assai raro anche nel contesto della letteratura specialistica.Se e' indubbio individuare in al-Qassam il precursore ideologico di Hamas,la sua appartenenza alla confraternita Tijaniyya-che lo influenzera' in modo decisivo-viene erroneamente sottovalutata.Non sorprende di conseguenza come nel contesto della letteratura specialistica -pur ponendo l'enfasi sul viscerale antisionismo presente nell'art.22 dello statuto del 1988-si trascuri il fatto che per Hamas l'ideologia laica-presente nell'Olp- sia diametralmente opposta al pensiero religioso.A tale proposito-sottolinea Introvigne-il rifiuto della laicita' equivale al netto rifiuto della laicita' dello stato dal momento che la sua finalita' e' quella di instaurare in Palestina uno stato retto dalla sharia ripristinando il califfato nei confronti del quale l'Olp e' disinteressatoLa fondamentale importanza che il fondamentalismo islamico possiede nei riferimenti ideologici di Hamas e' dimostrata dal rifiuto radicale della autorita' dell'Onu letta come il principale strumento del complotto ebraico.Nonostante la chiarezza del programma politico e nonostante la presenza negli Usa di Abu Marzuq-responsabile dell'ufficio politico-soltanto nel 1993 Usa e Israele riconosceranno la pericolosita' di Hamas. Sotto il profilo militare la fondazione nel 1991 dei Battaglioni al Qassam rappresenta una svolta strategica di estremo rilievo nella lotta contro Israele tanto quanto l'uso sistematico di attentati suicidi -si pensi in particolare a quelli del 1994 e a quelli del 1996-finalizzati anche a ostacolare qualsiasi processo di pace. Anche il sostegno dei Fratelli musulmani giordani-attraverso la mediazione di Re Hussein-costituira'una scelta politica di rilievo soprattutto perche' finalizzata a recare danno ad Arafat.Quanto ai legami con al-Qa'ida Introvigne evidenzia non poche differenze fra le quali una delle piu' significative consiste nelle scelte strategiche:”le evoluzioni della situazione palestinese fanno apparire i dirigenti di Hamas come i sostenitori di una linea leninista di rivoluzione in uno solo paese contro la posizione trotzkista di al-Qa'ida”(p.63).Un altro chiarimento-anch'esso di estremo interesse- viene svolto dall'autore a proposito della matrice religiosa degli attentati suicidi :”e' la cultura sciita che ha costruito una cultura della morte che non e' piu' morte ma diviene paradossalmente significato della esistenza”(p.69).Ebbene proprio su questo aspetto le differenze con al-Qa'ida emergono con maggiore chiarezza:mentre i martiri di Hamas muoiono avendo come motivazione principale la umiliazione subita direttamente,i martiri di al-Qa'ida muoiono per una umiliazione subita indirettamente,determinata cioe' dalle sofferenze del mondo islamico.In conclusione,il terrorismo di Hamas e' un terrorismo ideologico che sorge da fattori religiosi e in secondo luogo il rifiuto della pace da parte di Hamas nasce dalla consapevolezza che se realizzata questa determinerebbe la deislamizzazione della questione palestinese consentendo in tal modo la realizzazione di uno stato laico. Di prupitto
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