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Recensione Muriel Barbery Leggendo i libri di Muriel Barbery sono rimasta colpita innanzitutto dallo stile musicale, elegante, articolato, preciso; si percepisce una ricerca meticolosa degli aggettivi e degli esempi più adatti a descrivere sensazioni e pensieri. Nel primo libro, descrive l’agonia di un critico gastronomico che vuole mangiare per l’ultima volta qualcosa che non riesce ad identificare; ripercorre così tutta la sua vita ricordando tutti i cibi apprezzati in un tripudio di colori e descrizioni esilaranti che celebrano il gusto di molluschi, sorbetti e gelati senza disdegnare gli alimenti più semplici, come il pane, l’olio, i pomodori. L’altro elemento che mi ha colpito sono le sue riflessioni; in "Estasi Culinarie" nel capitolo dedicato al pesce crudo, afferma che "la perfezione è il ritorno". Intende il ritorno all'essenziale, alla natura, ma con tutta l'esperienza e la cultura maturata nei secoli: così lo scultore studia la pietra e vede la forma che rivelerà con lo scalpello; allo stesso modo, lo chef vede in un pezzo di salmone crudo la porzione di carne da staccare che corrisponde ai requisiti di massima perfezione in termini di consistenza, morbidezza, apparenza. In altre parole, l’arte è seguire le linee e le nervature del blocco di pietra o di carne, non violentarle imponendo una volontà che sarebbe comunque negata. Ne “L’eleganza del Riccio”, l’autrice coinvolge gli stessi personaggi soffermandosi però sulla figura della portinaia che, come il riccio, ostenta gli aculei mentre nasconde un animo sensibile. È bellissima la descrizione della cerimonia di inizio dei giochi olimpici in cui c’è un giovane giocatore che ‘ha il movimento dentro di sé ’; tutti, ne percepiscono l’energia e il magnetismo. Questo pensiero mi ha colpito: in quale misura partecipiamo alla vita? Quanto siamo coinvolti in quello che facciamo? È la domanda che la portinaia si fa pensando al grande critico gastronomico: è bravissimo nel descrivere un pomodoro, ma ne ha mai mangiato uno? L’autrice insegna filosofia ai docenti; direi che si nota la sua superiorità didattica proposta con delicatezza, senza appesantire il testo che è scorrevole e avvincente. Veramente brava, da leggere. Di MCF
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