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Recensione Sono quattro racconti che finiscono con il legarsi l’uno all’altro come i capitoli di un romanzo, grazie al filo conduttore, rappresentato non solo dal genere, ma dalla presenza di un personaggio, l’agente speciale Carnielli, un uomo particolarmente valido nella caccia ai vampiri. Infatti si tratta di un horror legato ai succhia sangue, ma non pensate al tradizionale Dracula, principe delle tenebre; qui invece sono degli assetati, per lo più metropolitani, la cui presenza è avvertita dal lettore, poiché non compaiono direttamente nella narrazione, ma ne viene ricreata la classica atmosfera. Che si tratti di vampiri del resto un primo elemento probatorio è riportato nel primo racconto, Il Borgo, forse il migliore, visto che il protagonista ricorre quasi subito alla protezione della tradizionale croce portata al collo. Si respira in tutto il libro un tanfo di chiuso, di remoto, fra morti orripilanti e aria opprimente, quasi da cripta, e proprio in questa atmosfera sta la maggior qualità dell’opera, che dona ampio risalto, più che ai fatti, alle fasi precedenti gli stessi, dense di aspettative che incutono lentamente uno stato di disagio che va in crescendo dal timore al terrore. Penso che gli amanti del genere troveranno più di un motivo per gradire la lettura di quest’opera, indubbiamente originale nell’idea e scritta anche stilisticamente bene. Per me, che non sono un appassionato, posso solo dire che mi ha fatto trascorrere piacevolmente un paio di ore. Di Renzo.Montagnoli
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