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Recensione La polvere
Si presenta con il vestito di una fiaba, ma questo libro è come il lupo di cappuccetto rosso: sotto le apparenze innoque, morde!
E che bella sorpresa, sentirsi mordere così: i toni narrativi sono quelli di un libro per ragazzi, ma non fatevi illudere, "La polvere" è una fiaba per grandi, non c'è dubbio. Il suo messaggio è chiaro, la metafora lampante: tutta l'avventura traccia un quadro di passaggio, uno scorcio di fine epoca scritto, anzi "disegnato", con maestria.
La polvere riveste il paesaggio della tranquilla città dove vivono Jori e Ayl, un bambino ed un mago-scrittore: qualcuno deve portarla via, ma come? I due pensano di chiedere aiuto alle nuvole, che potranno ridare colore al mondo con la pioggia, e così partono: perchè le nuvole possano sentirli dovranno scalare l'alta torre del castello sulla collina.
E' un viaggio iniziatico e spirituale quello che affrontano: per Jori segna il passaggio dall'infanzia alla gioventù, per Ayl sarà la svolta per abbandonare paure, rimpianti e indecisioni.
Con un misto di ironia, poesia e delicatezza, i personaggi avanzano tra la polvere per arrivare a forsi sentire dal cielo, con semplicità, ma anche con decisione e fierezza, contrastando i luoghi comuni, le abitudini e le obiezioni di chi li ritiene folli e visionari.
Ottimo lo stile narrativo ed ottimo anche il substrato di cultura che origina questo libro, un misto della matrice comune a tutti i cammini spirituali, come la ricerca dell'illuminazione e l'abbandono dei propri limiti.
Emergono anche concetti più tipici dell'alchimia e della Cabala: l'incontro con il proprio doppio, il labirinto, il "tutto è uno" ed il linguaggio universale.
Adulti o bambini che siate, non perdete questa piccola perla!
Di annanever
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