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Recensione Muriel Barbery Il libro tratta la storia di una portinaia, Reneè, e di una ragazzina di nome Paloma. La prima è una donna molto intelligente e acculturata che cerca di dissimulare questo sapere con un atteggiamento sornione, con semplicità ed indolenza, indossando la maschera della perfetta ignorante e stolta; la seconda cioè Paloma è una ragazzina dotata di capacità intellettive fuori dalla norma, ma anche essa si eclissa dietro ad una insofferenza ed apatia totale verso la vita, tanto che la vuol far finita suicidandosi. Il destino dei due personaggi verrà modificato da un signore giapponese, un tale monsieur Ozu, colto e raffinato che farà breccia nell'animo sia di Remèè che di Paloma. Il libro mi ha appassionato molto sia per il modo in cui è stato scritto ,sia perchè porta il lettore ad una continua riflessione su i vari aspetti della vita, il tutto in modo molto naturale. E' un continuo elogio alla "Bellezza" che può manifestarsi nelle più svariate forme (musica,natura,grammatica), essa è vista come causa prima del vivere!!! La Bellezza si manifesta in modo fugace perciò bisogna essere pronti ad accoglierla e capirla. E' questo l'elemento che accomuna i tre personaggi Kakuro, Paloma e Reneè e che lì fà sentire uniti e non più orfani del mondo!!! il titolo:"L'eleganza del riccio" è riferito a Reneè la quale è paragonata ad un riccio perchè fuori è una vera e propria fortezza ricoperta da aculei, ma dentro è semplice,raffinata come i ricci animaletti indolenti, ma terribilmente eleganti e raffinati. Di Giatto
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