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Recensione Il minimondo
Il Minimondo racconta la vita di Marco Schiavi, assoluto protagonista. A tenere il filo della narrazione è l’ossessiva ricerca di una nuova identità che rimodelli quei limiti fisici, mentali e di senso su cui ognuno basa più o meno consapevolmente la propria personalità. Il romanzo segue passo passo questo flusso intimo e lo fa con uno sguardo voyeurista, morboso, carico di significati simbolici che tendono a mettere in continua relazione allusiva Autore e Lettore, fino alla totale complicità. Marco Schiavi è la torbida incarnazione di tutto ciò che non vorremmo mai diventare, esempio lampante di una noia assoluta che trova le proprie radici nel triste vuoto degli pseudo-valori. Egli incarna infatti un individualismo sfrenato, categorico, senza possibilità d’appello a cui si affianca una sempre crescente ed indefinita misoginia. Marco Schiavi si fa quindi ambiguo portavoce di quell’esercito di invisibili che di notte frequentano le statali e i night club del “bianco Veneto” salvo tornare, ogni mattina, a vivere la propria quotidianità senza affanni né preoccupazioni.
Il Minimondo ha infatti come sfondo il conflitto della società urbana. Il razzismo, l'impoverimento culturale ed economico, la diffusione della droga, la tratta delle persone, il degrado umano e culturale. Marco Schiavi si fa inghiottire dal vizio del sesso a pagamento, venduto ad ogni ora sulle strade di Mestre e Padova, tanto da trasformare Il Minimondo in un romanzo-documento estremamente d'attualità perché capace, come un reportage, di mettere a nudo falle e punti di forza dei sistemi di controllo istituzionali e di quelli dei cartelli criminali. Fino al colpo di scena finale. Un libro facile da leggere, difficile da interpretare. Il Minimondo racconta la strada così come la strada stessa si esprimerebbe, rompendo ogni schema letterario. Volgare, crudo, diretto, esplicito, dal ritmo serrato. Il Minimondo non fa sconti e cerca di indagare il “perché” del degrado che lo anima, senza scivolare mai in una serie di dati e informazioni vuote e disumanizzate. Il Minimondo è la fotografia di una realtà arida, tragica, violenta, ma paradossalmente umana. Un libro che ha bisogno di essere letto fino in fondo, costruito da uno scrittore giovane e coraggioso che mira a far riflettere insieme Autore e Lettore. Senza troppe pretese estetiche, perché la realtà non è sempre bella ma è sempre vera.
da visitare www.ilminimondo.blogspot.com
Di alexdames
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