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Recensione George Orwell
La società è amministrata secondo i principi del Socing, il socialismo inglese, ed è governata da un unico partito con a capo il Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini. Il partito è a sua volta diviso in Partito Interno e Partito Esterno. Esso usa, per spiare i suoi membri, dei televisori-telecamere, installati per legge in ogni loro abitazione. Questi televisori non si possono spegnere tranne che dai membri del partito interno e, oltre a diffondere 24 ore su 24 propaganda, osservano costantemente la loro vita. Al di sotto del partito stanno i Prolet, che non hanno alcun potere nè privilegio e sono lavori pesanti ma in cambio hanno il vantaggio di non essere controllati. Ovunque nella città sono appesi grandi manifesti che ritraggono il Grande Fratello, accompagnato dai tre slogan, simbolo del Socing: “La guerra è pace”, “La schiavitù è libertà”, “L'ignoranza è forza”. Queste tre frasi da sole fanno capire in quale mondo assurdo vive la popolazione non solo dell’Oceania, ma mondiale. Infatti, anche se le altre due potenze mondiali non sono soggette al Socing, hanno una forma di governo totalitarista identica a quella dell’Oceania. L'unica forma di pensiero ammissibile è il Bispensiero, per mezzo del quale il partito controlla i suoi membri. La lingua che si parla in Oceania si sta trasformando così in Neolingua, un nuovo linguaggio in cui le espresioni si stanno riducendo all’osso e con le quali è impossibile esprimere o solo pensare un proprio giudizio critico. Con la creazione della neolingua il partito condanna quindi l'utilizzo di molte parole, facendo confluire quelle più sgradite, come per esempio il capitalismo, in un unico termine: psicoreato. Per scovare e punire gli psicocriminali esiste un ramo molto potente del partito chiamato Psicopolizia, che per mezzo di teleschermi e di microfoni coglie anche la più minima infrazione dei membri del partito. Il protagonista del romanzo, Winston Smith, è un membro del partito estreno, incaricato di aggiornare i libri e gli articoli di giornale in modo da rendere vere le previsioni fatte dal Grande Fratello. Winston in realtà non sopporta le leggi del partito e non riesce a cancellare e riscrivere la propria mente(bipensiero). Nel racconto il protagonista è affiancato da altri due personaggi: Julia, della quale Winston è follemente innamorato, e O'Brien, che è un importante funzionario del partito interno e nei confronti del quale Winston nutre una grande ammirazione. Nonostante il partito imponga la castità, Winston e Julia diventano amanti e decidono di collaborare con un'organizzazione clandestina di resistenza, chiamata "la Confraterinta" al cui vertice milita il capo dei ribelli Emmanuel Goldstein. Dopo essersi confidati con O'Brien, che i due credono amico, scoprono però che egli è invece un membro della psicopolizia. Vengono arrestati e separati. Proprio O’Brien interroga Winston, e cerca di far penetrare in lui il Bispensiero attraverso tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. La prima fase consiste nell'infliggere un dolore di intensità sempre crescente al condannato, in modo che egli accetti la realtà del partito. Winston riesce a resistere a questa prima fase e, nella seconda, egli capisce di essere "l'ultimo uomo in Europa" (il primo titolo che Orwell aveva pensato di dare al libro), vale a dire l'ultimo superstite, custode dello spirito umano. Ma si accorge anche di essere ormai uno scheletro, dopo le torture subite; tuttavia è felice perché sa di non aver tradito Julia. Nella terza fase, Winston, che ha ancora qualche pensiero non ortodosso, viene portato nella Stanza 101. In questa stanza non è contenuto uno strumento di tortura preciso: esso infatti consiste nella materializzazione del peggior incubo di ogni persona, che nel caso di Winston sono i topi. Pertanto viene minacciato con una gabbia, all'interno della quale ci sono dei topi, che O'Brien sta per mettergli sul volto. La sua sconfitta definitiva arriva quando, per fermare O'Brien, Winston si convince che l'unico modo per sfuggire a questa tortura è quello di tradire Julia. Grida allora, in preda al panico «Fatelo a Julia!», perdendo così il suo ultimo sentimento umano. Winston apprende dunque da O'Brien i principi fondamentali del sistema sul quale si fonda lo stato e scopre che non è sufficiente confessare e obbedire alle regole, ma bisogna anche amare il grande fratello. Anche la stessa "Contraternita" è stata creata ad arte dalla psicopolizia come esca per individuare potenziali criminali. Alla fine, Winston viene costretto a cedere: rinuncia all'amore per Julia e al libero pensiero, sottomettendosi e amando completamente il Grande Fratello. Il libro finisce con Winston che si avvia verso il Ministero dell’Amore,pronto a farsi giustiziare perchè convinto della propria colpevolezza. Il narratore in questo romanzo è esterno alla vicenda come pure la focalizzazione che usa. I personaggi di questo racconto sono i protagonisti del romanzo e sono Winston, Julia e O’Brein. Winston è presentato dall’autore a indizi nelle prime venti pagine del libro, ed è forse l’unico vero portavoce ancora esistente della ribellione verso il partito. È un uomo di mezza età, magro ed è caratterizzato da un ulcera varicosa sulla caviglia. Julia come O’Brein, è descritta dall’autore per mezzo di Winston. È una ragazza di 26 anni, mora e molto bella. Si oppone alle idee del partito ma solo quando esse limitano direttamente alla sua libertà. O’Brein è un membro del partito interno, che Winston stima molto e che considera al di la delle sue possibilità, perché troppo intelligente per lui. Anche quando lo interroga e lo tortura, lo stima per la comprensione con cui lo ascolta e gli risponde. Il romanzo è ambientato a Londra, capitale dell’Oceania, ma gli scenari dove si svolgono le vicende sono molto confusi e vaghi. Anche il periodo durante il quale si svolge la vicenda non e chiaro. Infatti il protagonista non e certo dell’anno in cui vive, si basa soltanto sul dato fornito dal partito che indica l’anno 1984. L’arco in cui si svolgono le azioni non è precisato ma presumo che le vicende prima della cattura di winston si svolgano in un anno o due. Dopo la sua cattura e il suo rilascio nemmeno più lui sa in che anno si trova e per quanto tempo è stato prigioniero. Il messaggio e le tematiche di questo romanzo sono tutte concentrate in un forte no a tutte le forme di totalitarismo e a qualsiasi altra forma che neghi la libertà personale. Questo coraggioso messaggio lanciato dall’autore è però molto fiaccato dal finale che rende vane tutte le speranze di libertà espresse in precedenza. Il linguaggio usato da Orwell è molto articolato e vario e descrive alla perfezione lo stato delle cose. Descrive le persone, i luoghi, gli atteggiamenti con l’uso dell’aggettivazione e scrive in modo paratattico. Questo però non influisce sulla fluidità del racconto che, almeno per me, ha reso la lettura piacevole. Questo libro mi è piaciuto abbastanza perché la trama è avvincente e stimola dentro di noi un senso di complicità con il protagonista al fine di abbattere il partito. Tuttavia il finale mi ha molto colpito e lasciato parecchio deluso, perché dopo tutti gli ideali di libertà espressi, winston cede davanti al partito e finisce col adorare il Grande Fratello. Personalmente mi sarei aspettato un finale diverso con il protagonista che moriva lo stesso ma che lottava fino alla fine per difendere i suoi ideali e i suoi principi. Egli invece è finito col rinnegare persino la frase simbolo della sua ribellione: “La libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente”. Alla fine del romanzo invece winston, ormai convertito alle idee del partito, scrive su un tavolo impolverato di un bar: 2+ 2 = 5.
Autore: George Orwell Titolo: 1984 Casa Editrice: Mondadori Anno di pubblicazione: 1949 Di andreguitar07
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