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Recensione Angelo Paratico Mentre il mondo si accinge ad assistere all’accensione del LHC, alcuni scienziati lottano per impedire che l’anelito alla conoscenza conduca all’obliterazione dell’umanità. Un gruppo di fisici, tra cui l’italiano Giuliano, si adoperano per impedire che il Large Hadron Collider, l’acceleratore di particelle costruito dai ricercatori del CERN, venga attivato, dando via alla possibile distruzione della Terra. Tra omicidi, intrighi, profezie ed eventi soprannaturali, sembra impossibile arrestare la formazioni di buchi neri in grado di inghiottire il pianeta. Romanzo tra fantascienza e realtà, ambientato in un futuro che è già presente, ottimamente scritto e ben documentato, stupisce per la profonda ricerca in cui l’autore si è immerso per costruire l’apparato scientifico indispensabile a rendere verosimile la vicenda. Paratico, che vive da anni in Cina, impreziosisce il racconto con la sua cultura umanistica e scientifica, fondendo felicemente le cospirazioni mistiche alla Dan Brown, con la lunga tradizione di viaggi nel tempo che va da Wells e arriva a Dick. Il maggior pregio di quest’opera? Senz’altro la capacità di sollevare interrogativi sull’etica della scienza, il desiderio – legittimo ma insito di pericoli – di conoscenza che arriva a travalicare il buon senso, il tutto supportato da una rigorosa competenza scientifica. Di isayjeeves
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