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Recensione In questo saggio storico,l'autore-docente di Storia alla Hebrew University di Gerusalemme-illustra alcune delle piu' celebri e documentate storiograficamente operazioni speciali svoltesi tra il 1100 e il 1550.Prima di addentrarsi nella disamina specifica dei casi storici,l'autore nella prima parte ritene opportuno -sotto il profilo metodologico- definire chiaramente il significato di un operazione speciale terrestre e indicare gli obiettivi di una special operation.In primo luogo,l'operazione speciale si attua in un contesto spazio-temporale circoscritto attraverso l'ausilio di unita' di élite in grado di determinare su breve periodo effetti strategici e politici di rilevante portata servendosi di un modus operandi non convenzionale.In secondo luogo,le operazioni speciali devono prendere di mira-di volta in volta-le infrastrutture(le citta' fortificate e i castelli) -attraverso l'inganno e il tradimento-la cui conquista poteva spesso determinare rilevanti vantaggi sotto il profilo materiale e simbolico,la loro distruzione soprattutto se avevano un significato strategico rilevante(i ponti,le strutture produttive,i depositi di polvere pirica),gli uomini(leaders politici e militari)-attraverso l'assassinio o il sequestro- la cui eliminazione poteva contribuire a determinare la fine di un impero e infine i simboli come per esempio le reliquie. Nella seconda parte,lo storico israeliano con dovizia di particolari e con un dominio assoluto delle fonti illustra alcuni casi storici che ben si prestano a confermare l'esistenza e la rilevanza insieme delle operazioni speciali.A titolo esemplificativo,pensiamo al ruolo determinante che svolsero la strategia della terra bruciata attuata da Montmorency-comandante francese-, la guerriglia dei contadini provenzali e soprattutto l'audace impresa dell'ufficiale di fanteria Blaise de Monluc -che con l'ausilio di centoventi uomini fu in grado di distruggere il mulino di Auriol strumento nevralgico per l'approvvigionamento dell'esercito francese-nel contrastare l'avanzata di Carlo V nel 1536.Un secondo esempio-altrettanto illuminante- fu l'assassinio di Corrado di Monferrato- appartenente ad una delle famiglie piu' influenti dell'Italia settentrionale -che nel 1187 giunse a Gerusalemme-nel contesto delle crociate-con lo scopo di sconfiggere Saladino. L'eliminazione di Corrado-avvenuta nel 1192-fu opera della setta dei Nizariti- nota anche come Ordine degli Assassini-,setta radicale radicatasi nella Persia settentrionale alla fine dell'undicesimo secolo che ebbe in Hassan i-Sabah il suo leader carismatico il cui approccio militare si costrui' all'insegna dell'impiego sistematico delle operazioni speciali l'efficienza delle quali dipendeva da un addestramento specifico rivolto ora a persone mature ora a ragazzini,dalla motivazione ideologica che spingeva fino al fanatismo,dalla pazienza con la quale controllavano le proprie vittime-per mesi o anni-,dalla abilita' ad infiltrarsi e a travestirsi, ad imparare lingue e usanze del nemico e dalla flessibilita' operativa -potevano infatti di volta in volta svolgere il ruolo dei missionari o dei sicari-che rendeva il loro modus operandi articolato e imprevedibile. GAGLIANO GIUSEPPE Di prupitto
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