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Recensione Scritto dal corrispondente bellico delle SS e pubblicato tra il 1944 e il 1945 ,questo saggio costituisce un vero e proprio handbook di controguerriglia operativa sorto per attuare efficaci contromisure nella zona operativa del Litorale-Adriatico.Benche' diviso in otto capitoli-all'interno dei quali trovano ampio spazio le riflessioni di Seitz sul ruolo degli ustacia nel contesto croato,le analisi comparative di Rosner sul nazismo e sul fascismo e l'approccio geopolitico di Glauen sulla penisola istriana-la parte centrale del saggio e' dedicata alla individuazione delle linee di forza che caratterizzano la guerra per bande e alle necessarie contromisure. L'autore- consapevole che numerose sono le caratteristiche che accomunano la guerra per bande sia in Europa che nei continenti extraeuropei -e' altresi' persuaso che il contesto operativo possa l'analista a introdurre delle varianti che certo non inficiano il quadro teorico di riferimento. Partendo da un assunto clauswetziano,l'autore sottolinea come la guerra per bande sia una vera e propria guerra assoluta che infrange ogni norma del diritto bellico e di cui i bolscevichi sono stati-insieme agli inglesi-interpreti di indubbio valore.La sua diffusione capillare a livello geografico prova che la guerra per bande non ha confini nonostante le diversita' geopolitiche. L'assenza di attriti e' certamente un'altra caratteristica di rilievo tanto quanto l'esigenza di distruggere i beni del nemico. Lo smantellamento dei mezzzi di trasporto del nemico e delle vie di comunicazione sono evidentemente due obiettivi ineludibili nella strategia della guerra per bande tanto quanto l'efficacia che determina l'effetto sorpresa cagionando nel nemico sconcerto e disorganizzazione. La mimetizzazione all'interno del contesto della societa' civile contribuisce in modo evidente al successo della guerra per bande,mimetizzazione che consente la realizzazione di una servizio di intelligence. Proprio per questa ragione la repressione congiunta al controllo capillare della popolazione diventano strumenti efficaci di contromisura e devono consentire di “snidare e neutralizzare gli incaricati locali”della intelligence. Affinche' la mimetizzazione abbia efficacia, la mobilita' permanente sia degli uomini che dei depositi deve attuarsi costantemente. A tale scopo,diventa necessario creare le condizioni per una continua fibrillazione del nemico attraverso un incremento delle azioni di sabotaggio e di attacco diretto.Operativamente la formazione di controbande o Jagdkommandos - affiancate da truppe regolari-composte da piccole unita' sono uno strumento di indubbia efficacia.Naturalmenmte accanto all'azione repressiva diventa indispensabile sia una azione di intelligence sia una accurata guerra psicologica dalla doppia valenza(occulta e /o tramite una adeguata politica culturale) allo scopo di riconquistare gli animi e i cuori della popolazione,dividendo e disgregando nel contempo il nemico. Perche' tutto cio' sia portato a compimento una leadership carismatica diviene necessaria ,una leadership che sia in grado di indurre i propri uomini al sacrificio estremo inseguendo il nemico a tempo indeterminato senza lasciare traccia,eliminando le spie,attuando blocchi stradali,addestrando il partigiano alla prontezza operativa costante,costruendo fortificazioni campali,muovendosi in quel segmento temporale che va dal crepuscolo all'alba,sequestrando armi e munizioni al nemico,tagliando le comunicazioni telefoniche, prediligendo il sabotaggio alla distruzione completa(“svitando i binari,piazzando mine sotto i binari,facendo saltare i serbatoi idrici,provocando smottamenti,servendosi di pistole-mitragliatrici e bombe molotov”).Complessivamente l'autore dimostra di avere una conoscenza estremamente approfondita sia della guerriglia che della controguerriglia ,una conoscenza che-al di la' delle ammissioni implicite-si costruisce su una attenta valutazione della strategia bolscevica e di quella anglosassone la cui efficacia e' riconosciuta -obtorto collo- dallo stesso autore. Di prupitto
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