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Recensione Muriel Barbery Madame Michel, Rene (che ha l'eleganza del riccio: fuori una vera e propria fortezza coperta di aculei ma dentro semplice e raffinata come i ricci animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti) la protagonista insieme a Paloma di questo delizioso romanzo ambientato a Parigi in un elegante palazzo parigino abitato da famiglie dell'alta borghesia:ministri, burocrati, maestri di alta cucina tutte persone ricche, egoiste, egocentriche e finemente ipocrite. Il romanzo scritto in prima persona rivolgendosi direttamente al lettore in due sequenza parallele dalla portinaia, Madame Michel e da Paloma la figlia viziata di dodici anni di un ottuso ministro che vive in quel palazzo. Entrambe fingono di essere quello che non sono realmente e cercano di sfuggire dal vuoto e dalla falsit del mondo che le circonda. Rene , portinaia dall'aspetto sciatto, grassa e mal vestita, scorbutica e teledipendente, in realt una donna molto colta e raffinata che in modo del tutto autodidatta, pur provenendo da una famiglia tipica del sottoproletariato francese, ha appreso l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Conosce bene filosofi come Marx, Cartesio e Kant. Ama moltissimo Tolstoj e ha dato al suo gatto il nome di Lev. Ascolta Mahler, Mozart e Purcell. Cos come i suoi pensieri sono di altissima raffinatezza. Tuttavia vive tutto questo in modo clandestino, per far credere a tutti che lei solo una portinaia ignorante e riuscire cos a farsi beffe di quella classe borghese che appare composta solo di personaggi cinici, mediocri e pronti a qualunque cosa pur di raggiungere i loro scopi, ricchi di prosopopea e presunzione e per i quali lei non mostra che disprezzo. Paloma invece una ragazzina ricchissima, molto pi matura della sua et e dotata di una intelligenza quasi geniale. Gi annoiata della vita, sapendo di non potersi confrontare con le persone che la circondano, finge di essere mediocre come la media delle sue coetanee imbevute di una sottocultura di tipo adolescenziale. Per il puro desiderio di fuggire da un mondo che considera privo di valori e odiando soprattutto la madre, il padre e la sorella, ha deciso di suicidarsi il 16 di giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno e nel contempo di voler, in quell'occasione, dar fuoco alla casa. In attesa di quel giorno, attraverso una serie di pensieri profondi e di riflessioni filosofiche quasi speculari rispetto a quelle svolte da Rene, ci racconta le sue giornate alla ricerca disperata di qualcosa che per cui valga la pena e che dia un senso alla sua vita. Le due donne, pur vivendo nello stesso palazzo, dove i ricchi non si mischiano con i poveri, non si incontrerebbero mai se non fosse per uno strano personaggio che viene ad abitare proprio l:Monsieur Kakuro Ozu un ricco signore giapponese non pi giovanissimo che per motivi diversi riuscir ad ammaliare sia Rene che Paloma e sar capace di unire due mondi apparentemente inconciliabili: i ricchi con i poveri. Ma come in tutte le favole che si rispettino tutto durer solo un soffio il tempo di permettere a Paloma di capire che sta per commettere una stupidaggine e di accorgersi che il suo desiderio di morte altro non che un semplice e banale desiderio di ribellione giovanile. Ed bene non svelare come termina la storia per permettere a tutti i lettori di stare fino alla fine con Rene e con le sue adorate camelie. A cura di Tania Maffei
Di 9gatti
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