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Recensione Michele Delpiano Apologia
Canto funebre di versi, inno ri-vitalizzante di una poesia che ama e si fa odiare e toglie re-spiri, so-spiri e vane verità al poeta. Poeta è colui che non si arrende alla barbara indifferenza come unica attenzione concessa alle sue rime e maturo produce l' apologia del suo nettare. “Apologia” appunto è il titolo ed il modus con cui Michele Delpiano, giovane poeta barlettano, si schiera dalla parte di parole svuotate dalla superficialità di un lettore pieno di leggerezza...e le trasforma.
La sua è una preghiera delicatamente vigorosa, un invito a lottare per la purezza del verso e la semplicità del pensiero.
Le sezioni in cui la raccolta di poesie in questione viene scandita indicano un percorso: maturazione del poeta in quanto tale, in quanto uomo, della sua vita in quanto poesia. Lo stile classico rende i componimenti fotogrammi granulosi della pellicola essenziale che è esistenza. Dall'Io originario si diramano intimi scorci familiari e sentimenti inviolabili. Tentativo mirevole per la sopravvivenza dell'ars poetica.
RECENSITO DA CLAUDIA GORGOGLIONE
Di michele17
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