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Recensione Un album di vecchie foto ritrovato in una casa in rovina dà l'avvio alla narrazione di una storia che parte dal 1860 per giungere agli inizi degli anni Settanta. In oltre un secolo di eventi, si avvicendano i discendenti di due famiglie: una toscana ed una siciliana. Ada, la protagonista, raccoglie le sue memorie in un racconto dedicato ai figli, per spiegare loro il presente attraverso il passato e perchè il loro futuro mantenga i legami spirituali con tutto ciò che li ha preceduti. Nel far questo dà voce a personaggi mantendo intatto il dialetto, i modi di dire e la mentalità dell'epoca. Il romanzo scorre per 316 pagine portando il lettore in altri tempi ed in altri luoghi, attratto da odori, sapori,vedute paesaggistiche, scene di vita. L'alternanza tra Sicilia e Toscana a volte paragona, a volte contrappone le due realtà regionali, il tutto attraverso lo svolgersi degli eventi e le battute dei vari personaggi. Caspostipite della famiglia siciliana è la giovanissima baronessa Concetta Nucifora, che, in un atto di ribellione, cambia il suo destino e, di conseguenza, anche quello di tutti i suoi discendenti. Dalla parte della famiglia toscana c'è Alessio Piccolomini con la sua divisa da garibaldino e la sua profonda sensibilità nei confronti dell'amicizia. Sullo sfondo delle piccole storie c'è sempre la grande Storia che sembra prefissare ad ampie linee i destini dei vari personaggi. Lo sfondo socio-culturale si manifesta invece attraverso le credenze e la moda dei vari periodi. Dal libro scaturiscono a volte episodi commoventi, a volte esilaranti in quel contrasto tragico-comico che è in fondo la vita. Spesso una sottile ironia pervade i momenti più forti allentando la tensione e spingendo ad andare avanti. Il romanzo di Tosca Pagliari non ha mai una visione unilaterale delle cose, non sono presenti nè buoni nè cattivi, ma ognuno ha le sue ragioni d'essere quel che è e quel che appare. Anche nei momenti più angoscianti predomina sempre una forza che, se non è proprio sempre ottimismo, è la tenacia di superare gli eventi cercando di vincere la sorte avversa. Lo stile della narrazione è scorrevole anche attraverso un linguaggio ricercato. C'è spesso un parlare per immagini che dà la dovuta chiarezza al discorso senza togliere al lettore la capacità di mantenere le proprie vedute. Il romanzo si colloca nel filone della saga familiare, ma con qualcosa di nuovo dovuto all'alternanza di storie parallele nei primi dieci capitoli e lo sfociare in una storia infantile - adolescenziale nei restanti dieci capitoli. Tra l'incalzare piacevole degli eventi e l'impianto per lo più colloquiale "Le foto salvate" si legge tutto d'un fiato e lascia la sensazione d'essere vissuti insieme a tutti i protagonisti. Qualche difficoltà s’incontra nella comprensione delle parlate dialettali, che inviano il lettore alle note a piè di pagina, e nello sviluppo dei primi capitoli dove l’affollarsi dei personaggi richiede, in un primo momento, un po’ d’impegno nei collegamenti. Il romanzo “Le foto salvate” di Tosca Pagliari è edito da A&B nel 2008.Pagg. 316, € 18,00. www.lefotosalvate.it Di loige
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