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Recensione Mauro Casiraghi "Poverino! Ha il cuore spezzato lui! Altro che cuore... ti spezzo le gambe io! Hai capito, Sergio? Se t'incontro per strada t'investo con la macchina e ti spezzo le gambe!"
Un uomo, scampato per miracolo ad un incidente subacqueo, soffre di amnesia. L’embolia gassosa non gli ha tolto la vita ma un pezzo di memoria, lasciandogli solo il vago ricordo di una donna sconosciuta affacciata alla finestra di una camera da letto. Dopo il tentativo di trovare un surrogato dell'amore perduto, buttandosi in appuntamenti al buio e avventure sentimentali da vicolo cieco, Sergio si convince che solo "lei" può dare un senso alla vita che gli è stata risparmiata. Nella lotta contro l'amnesia, contro la perdita di memoria personale che ci ricorda chi siamo, sta il significato più profondo del romanzo. Che per fortuna sfugge all'introspezione ombelicale trasformando la ricerca interiore in azione e trama. Nel secondo atto della storia, seguendo gli indizi trovati, Sergio parte alla ricerca della donna misteriosa compiendo un viaggio in auto insieme alla figlia adolescente. Le pagine più riuscite sono forse proprio quelle dedicate al rapporto tra padre e figlia. Litigano, si consolano, si allontanano e si ritrovano tra le colline dell'Alto Lazio e una stazione ferroviaria in Maremma. Insieme raggiungono la meta, dove si svolge il terzo e ultimo atto della vicenda. Si ride delle sfortunate avventure di Sergio con le donne (soprattutto quando cercano di picchiarlo) e ci si commuove per la disperata voglia di amore di questo single smemorato, ex marito adulterino, padre inadeguato in cerca di riscatto. La scrittura asciutta e i dialoghi secchi, scorrevoli, trascinano rapidamente fino al finale inatteso, epifanico. Di Jack the Skipper
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