Recensione Italo Calvino Le città invisibili
Come al solito di Calvino apprezzo le geniali intuizioni, anche se si è un po' perso sul finale, continuando un ritornello che alla lunga un po' stanca.
Magnifiche le idee messe in prosa, come splendido è il tono, leggero e incurante, che usa.
Il racconto si svolge in un luogo e in un tempo non ben definiti, con protagonisti un Kublai Kan e un Marco Polo che sono più metafore che soggetti narranti, che sono esseri umani usati come tramiti e luoghi di transito per un narrare di città.
Le città, sono molteplici. Più di cinquanta esotici luoghi di sogno, le possibilità infinite e le immagini probabili e improbabili, legate fra loro da un unico filo conduttore: ci sono cinquanta città e sullo sfondo una soltanto. La città della nascita, la città di partenza, che sia Venezia o sia Roma, è una la città che si veste di nomi, luoghi e abitanti, che si mostra nuda e per la prima volta indifesa allo sguardo indagatore di Calvino.
Così tra le città, con il loro lasciarsi scoprire solo per caso e il loro svanire sepolte dall'abitudine, il loro espandersi ingannandosi di poter fare di una preziosa città una santa città, con il loro essere sempre uguali e sempre diverse, il loro mutare per amore del progresso, il loro riscoprirsi solo attraverso la perdita e la melanconia, se ne scorge sempre una sola, che le contiene tutte e che ci è familiare. Così una città non è che un'immagine di altre che sono o potrebbero essere, alla città dà senso solo lo sguardo, l'immagine non corrisponde mai alla realtà.
E sono piccole verità, quelle sulle città, che al centro mettono l'uomo e il suo forgiarle a propria immagine e somiglianza, il suo eterno viaggiare e riscoprire solo in vecchiaia il modo unico e irripetibile in una città si lega all'esperienza, alla storia dell'uomo, alle storie di vita.
Marco Polo protagonista, perché simbolo dell'uomo errante e del suo viaggiare e ritrovare se stesso e ciò che avrebbe potuto essere. E il suo accorgersi, ormai vecchio, che ogni città è una strada percorsa e ogni luogo è una città probabile persa nel labirinto delle possibilità.
Di Hellionor
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