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Recensione Blasco Ibáņez Il melodramma e la sensualitā di Blasco Ibāņez
Blasco Ibāņez, apprezzato scrittore spagnolo nato a Valenza il 29 gennaio 1867, fu un dissidente politico anti-monarchico e un repubblicano militante che ricevette dallimpegno politico sofferenze e carcere ma anche grandi soddisfazioni (fu parlamentare per sette legislature) e uno scrittore che ebbe successo e soldi, divenendo un prolifico e noto autore di romanzi e novelle oltre che di sceneggiature e regie. Fu anche un vero play-boy che, ricambiato, amava e corteggiava instancabilmente le donne, delle quali seppe rappresentare bene cuore e sentimenti. Era un uomo vivace ed esuberante che nella sua esistenza affascinante riuscė a realizzare i miti incarnati nelle sue storie, circondato perō da invidie feroci e detrattori implacabili. Viaggiō molto nel Mediterraneo e nel 1923 scelse lesilio volontario tra Genova e Mentone (Francia) ove morė ottantanni addietro, il 28 gennaio 1928, proprio mentre si apprestava a festeggiare i suoi 61 anni. A Mentone esiste ed č visitabile il bel giardino delle ceramiche chiamato Fontana Rosa, di proprietā dello scrittore e della sua famiglia.
Alcune delle storie di Ibāņez, piene di tono melodrammatico e sensualitā, erano perfette per trovare unaltra vita imperitura nei fotogrammi di un film. In Sangue e arena (1909), Juan Gallardo sulle orme del padre defunto č divenuto il pių popolare toreador di Spagna e ha sposato Carmen, la modesta innamorata di sempre, ma sinnamora poi della vedova Doņa Sol dalla bellezza abbagliante e dalla grande volubilitā. La difficile situazione sentimentale lo rende nervoso e inquieto (viene ferito durante una corrida) e gli fa trascurare la moglie e il suo spettacolo di eleganza e crudeltā. Nonostante le richieste pressanti di Carmen di abbandonare la corrida (teme per la sua vita!), Juan scende unultima volta nella Plaza de Toros per mostrare il suo valore, ma vedendo Doņa Sol con un altro uomo si muove incontro al toro e al suo tremendo destino di morte. Da questo mčlo, oltre a molti altri di produzione spagnola furono tratti due film targati USA: una prima versione muta di Fred Niblo (1922) con Rudy Valentino che si era giā ritagliato il mitico ruolo di amante immortale, e una seconda versione di Rouben Mamoulian (1941) con Tyrone Power e Rita Hayworth che fu lanciata proprio da questo film. Javier Elorrieta ha riproposto il tema in Ossessione damore (1989), un film a sfondo erotico con Sharon Stone.
In I quattro cavalieri dellApocalisse (i quattro cavalieri spaventosi che nel sogno dellevangelista Giovanni precedevano la comparsa del Mostro, simboleggiando la Guerra, la Conquista, la Carestia e la Morte), Ibāņez narra le vicende ambientate durante la I Guerra mondiale delle famiglie dei due generi di un ricco patriarca argentino, andati in Europa dopo la sua morte: i Desnoyers di Parigi con Julio (innamorato di una donna francese, sposata a un altro) che nonostante lapparente frivola indifferenza č un coraggioso nascosto resistente, e i von Hartrott di Berlino con il cugino Heinrich, implacabile ufficiale tedesco; e la morte falcerā i due, insieme agli altri giovani della famiglia. Questo dramma damore e guerra ebbe due trasposizioni cinematografiche: ledizione muta di Rex Ingram (1921) con Rudy Valentino e quella di Vincente Minnelli (1961) con Charles Boyer, Glenn Ford e Ingrid Thulin, riadattata e ambientata durante la II Guerra mondiale.
Di Silvia Iannello
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