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Recensione sijie Dai Cina 1971, nel pieno della rivoluzione culturale, due giovani studenti universitari, Luo e Ma (figli di medici considerti “nemici del popolo”), vengono mandati dalla politica Maonista in un piccolo villaggio ai confini col Tibet per essere “rieducati” dai contadini poveri. Li aspetta una vita dura, di lavoro e sottomissione. Ma grazie alla loro capacità di raccontare storie, viene affidato loro un incarico spaciale: recarsi ogni tanto in un villaggio vicino e vedere il film proiettato, film che dovranno raccontare per filo e per segno una volta tornati. I due se la cavano a meraviglia.Ma la prima volta che si recano in questo villaggio incontrano una ragazza, figlia del vecchio sarto della zona: la Piccola Sarta.Entrambi si innamorano di questa ragazza e con lei i due attueranno un furto ai danni del loro ex-amico Quattrocchi.Riescono a rubargli una valigia carica carica di libri, che diventerà l’unico loro strumento di sopravvivenza. Non aggiungo altro altrimenti vi tolgo il piacere della lattura di questo libro....Scritto bene, scorrevole, sintetico, senza troppe descrizioni inutili. Interessante la parte in cui parla della rieducazione dei dissidenti in Cina durante la rivoluzione culturale. E’ l’ intreccio di storie d'amicizia e di una storia d'amore un po travagliata, combattuta, in uno sfondo suggestivo, di una cultura e un tempo diverso.Il finale è assolutamnete originale anche se i più romantici non lo apprezzeranno. Di alessandra.dg
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