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Recensione Fabio Volo

Fabio Volo

È una vita che ti aspetto

Checco è un ragazzo che aveva paura. Di vivere. “Aveva” però. Perché dopo aver affrontato se stesso ha avuto il coraggio di diventare l’unico padrone della sua vita. In che modo? Be’, forse bisogna un attimo fare un passo indietro.

Non sapendo che cosa volesse dire “vivere”, temeva la morte. E il dolore. Come se da un momento all’altro il telefono dovesse squillare e rivelare la triste notizia. Oppure come se la sera fosse la cessazione dell’esistenza. In fondo basta chiudere gli occhi, e non riaprirli più. Come spesso accade nei film.
E pensare che si può morire in tanti modi. Un infarto, un incidente, un soffocamento.

Ma ai modi per vivere? Chi ci ha mai pensato?
Checco l’ha scoperto un giorno, guardandosi allo specchio. È stato allora che si è osservato, che si è accorto di se stesso. Ha visto un corpo, uno sguardo, riconoscendo una persona che prima ignorava, forse perché era troppo comodo, ignorarsi ovviamente.
Eppure Checco era uno che aveva avuto tutto dalla vita: 28 anni, laureato, lavoro, nessun legame, tante donne, il migliore amico e gli amici di compagnia che servivano per condividere vita da sballo, canne e tutto quello che appartiene in genere all’esistenza giovanile “moderna”. Era libero. Probabilmente però «la libertà poi non è nemmeno poter fare ciò che si vuole senza limiti, ma piuttosto saperseli dare», considera. E, aggiungiamo noi, svincolarsi dai vizi, dalle sottomissioni.
Checco ha capito. Imparando in primis «a pensare con il cuore e ad amare con la testa» poiché pensare con il cuore «costringe» in qualche modo ad agire con amore.

E ogni cosa da amare con il cuore «costringe» ad amare nel modo giusto. O no?!
Checco non è altro che proiezione animata di molti di noi, che cercano di fare la cosa giusta solo perché gli altri sono contenti. Che pensano che sono le cose ad avvicinarsi e non il contrario. Perché non valutano che «davanti alla morte non si può fare niente, ma davanti alla vita sì».
In un libro che parla del nostro mondo interiore Fabio Volo è riuscito a esternare i pensieri che ci appartengono. Il segreto per far pace con essi starebbe nel tirarli fuori, nell’ascoltarli, nell’accettarli senza permettere alla «trappola del domani» di imprigionarci per l’ennesima volta. Semplicemente perché: «Tutto è neutro. Sei tu che dai il sapore alle cose, incontrandole».

(www.unimagazine.it)

Di odaliscasicula

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