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Recensione Jonathan Carroll Appuntamento con la fantasia sfrenata di Jonathan Carroll, che crea mondi in cui tutto può succedere. Una storia ambientata ad Hollywood, che l’autore deve conoscere piuttosto bene essendo figlio di uno sceneggiatore e di un’attrice, un mondo avido dove i confini tra la realtà e l’immaginazione, tra la vita e i film, si fanno spesso labili. Primo capitolo di quello che lo scrittore ha definito “sestetto delle preghiere esaudite”, vede protagonisti due amici che sono riusciti a realizzare il loro sogno: sfondare ad Hollywood. Ma allora perché Philip Strayhorn, il regista della saga di Mezzanotte, un super horror blockbuster, si uccide, sparando a sé e all’amato cane Pulce? L’amico Weber, ex regista di film d’essai e ora dedito a organizzare una compagnia teatrale per malati terminali, si mette sulle sue tracce. Facilitato peraltro da una serie di videocassette lasciate da Phil. Ma nulla è come sembra: Phil continua a inviare ad amici e amanti videocassette dall’aldilà che si auto-aggiornano al variare degli eventi. Una sorta di Virgilio dei tempi moderni che conduce l’amico in un viaggio che si preannuncia alquanto misterioso. Un angelo sotto forma di bambina incinta, Pinsleepe appunto, mette in guardia Weber: c’è stato qualcosa, negli horror firmati da Philip Strayhorn e noti per le scene raccapriccianti, che ha fatto arrabbiare qualcuno, lassù in alto, scatenando forze maligne che hanno turbato qualcosa nell’ordine dell’universo. Potere di Hollywood ! Dunque, se i morti mandano VHS dall’aldilà, nulla vieta agli angeli di palesarsi sotto forma di bambine incinte o di teppisti di strada, ai tatuaggi di volare via dal corpo delle persone, a signori un po’ hippy di avere poteri sciamanici eccetera eccetera. Tutte cose che non turbano più di tanto i protagonisti di questo libro, ai quali evidentemente Hollywood deve aver dato un po’ alla testa. I bambini di Pinsleepe ( il titolo originale, molto più evocativo, è A child across the sky) non è probabilmente il miglior libro partorito dal talento visionario di Jonathan Carroll e spesso diventa confuso, costruendo reti di eventi e digressioni che non sempre trovano una spiegazione o una conclusione, neanche al termine del romanzo. Tuttavia resta una lettura piacevole e a tratti affascinante, un viaggio in un mondo assurdo e assoluto, dove la leggerezza e l’amore sono indissolubilmente legate al male più efferato e alla morte. Una storia leggera e complessa al tempo stesso in cui si affastellano numerosi eventi e riflessioni, frutto di una mente genuinamente creativa.
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