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Recensione Grande disappunto in casa "Mondadori" per il colpo messo a punto da "Rizzoli" che si è accaparrata i diritti mondiali del libro di Ratzinger, "Gesù di Nazaret". L'operazione deve essere nata circa un anno fa, quando l'ufficio stampa della Santa Sede ha preso accordi con la "Rizzoli". Ma le solite talpe, annidate ovunque, avranno informato la "Mondadori" dove sono entrati in fibrillazione un po' tutti. Allora in casa "Mondadori" si sarà cercato di correre ai ripari. Come? Ma cercando qualcosa di alternativo al colpo della "Rizzoli". Così "Mondadori" ha cercato di parare il colpo facendo uscire non uno ma due libri su Gesù, uno di Corrado Augias e company ed uno di Bart D. Ehrman. Corrado Augias è un brillante anchorman televisivo ed è anche titolare di un suo personale salottino su "la Repubblica". Con le sue conoscenze il nostro bravo Augias era in grado di conoscere le mosse della "Rizzoli" prima della stessa "Mondadori" e non si sbaglia di molto sostenendo che deve essere stato lui stesso a farsi vivo presso l'editrice di Segrate proponendo la stampa del suo libro "Inchiesta su Gesù". Non potendo competere con un autore del calibro del Sommo Pontefice, Augias ha pensato bene di usare la parola magica " inchiesta" che funziona sempre bene come titolo di un saggio, specie se dedicato alla figura di Gesù. Si tratta dei piccoli/grandi stratagemmi cui ricorrono giornalisti scrittori privi di fantasia quando si tratta di tentare di bruciare la concorrenza. Volete mettere la parola "inchiesta" in confronto con la più umile parola "riflessione" o " pensieri" e simili? Infatti il bravo giornalista per i suoi saggi raffazzonati non usa mai parole umili come quella usata dal Sommo Pontefice che si è limitato ad usare la parola "vita". Il bravo giornalista usa la parola magica "inchiesta" che fa tanto presa sul pubblico. Così il bravo giornalista non userà mai la parola "fascicolo", ma la ben pià altisonante parola "dossier", oppure non userà mai la parola "accordi" ma l'altra parola magica "protocolli". Ma poichè alla "Mondadori" temevano che il solo saggio di Augias "Inchiesta su Gesù" non avrebbe potuto controbilanciare il saggio di Ratzinger, hanno avuto la bella idea di pubblicare nello stesso fatidico momento un altro saggio, quello di Ehrman intitolato magicamente "Gesù non l'ha mai detto" tanto per confondere un po' le acque e distrarre il pubblico dal colpaccio della "Rizzoli". Così nel breve arco di tempo di qualche settimana le nostre librerie sono state sommerse da tre bei saggi su Gesù, come se non bastassero le migliaia di saggi che sulla figura del Nazareno sono già stati scritti in tutti i tempi e in tutti i luoghi del nostro povero pianeta. Ora tutti capiscono bene che sulla figura di Gesù nessuno ha più niente da dire e da scrivere dopo che se ne parla e scrive da due millenni. Passi pure l'opera di Ratzinger che fa il suo mestiere scrivendo su Gesù, di cui è il rappresentante sulla Terra. Ma che ci fa il saggio del bravo giornalista Augias all'interno di questo panorama tanto saturo? Augias è una brava persona, cresciuta in una buona famiglia, lo si vede dal suo volto di bambino felice, privo della minima traccia di ferite esistenziali, dalla sua pettinatura con tanto di scriminatura alla "vestivamo alla marinara", dal suo fare gentile e composto da buonista a buon mercato. E' questa sua bontà che ha indotto il nostro bravo giornalista forse ateo o forse agnostico a scrivere la sua brava inchiesta su Gesù, in modo di restare ben visibile sulla scena massmediatica e fare, nel contempo, un favore alla "Mondadori" che gli sarà eternamente grata per quella fantasia di aver usato la parola "inchiesta", perchè con una tale parola c'è la speranza che lieviti la tiratura. Ma intanto il saggio del Sommo Pontefice vola negli spazi infiniti e tutte le librerie sono entrate in fibrillazione perchè non sanno più dove mettere i volumi di "Gesù di Nazaret" che si profila il best-long-seller dell'anno, facendo precipitare vertiginosamente le azioni dei vari Camilleri, Moccia, Odifreddi and company che di certo penseranno che non si meritavano d'avere come concorrente addirittura un Sommo Pontefice. Ma dove più ci si rallegra è in casa Rizzoli dove sono lì tutti a chiedersi come mai il Sommo Pontefice per il suo saggio non si sia rivolto ad una casa editrice cattolica come le "Paoline" o "Piemme", ma abbia optato per la laicissima "Rizzoli". Misteri della fede! Di serafino massoni
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