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Recensione Massimo Maugeri identità distorte
Il romanzo d'esordio di Massimo Maugeri è un viaggio nelle strade impervie dell'inconscio. Ci riconosciamo negli altri come specchio di noi stessi ma cosa accadrebbe se questo specchio si infrangesse e i frammenti si spargessero in infinite identità distorte? E se una mattina ci svegliassimo e non riconoscessimo più il nostro volto allo specchio e i ricordi di un'altra persona ci fossero stati innestati da un misterioso anatema?
L'identità di una persona è formata dai propri ricordi o dai ricordi che gli altri hanno di noi? Interrogativi che sgorgano dal desiderio di comprendere non solo noi stessi ma anche le persone che vivono al nostro fianco in una società che aliena in maniera subdola, succubi degli intrighi del destino e di forze più grandi che cercano di soggiogarci.
Pensiamo di conoscere le persone con cui viviamo e lavoriamo da tempo senza renderci conto di quanto sia labile il confine che segna il limite della follia.
Viviamo nell'illusione di avere il pieno controllo della nostra vita senza accorgerci dei sottili fili che ci manovrano come marionette in un teatro di pupi.
Un thriller che si snoda nei vicoli contorti della new economy e di multinazionali che anelano a controllare non solo i mercati ma le anime delle persone in aberranti giochi di potere.
Una suspence costruita sapientemente dall'autore che ammicca al lettore implicito e lo costringe a girare pagina per tuffarsi nelle cupe atmosfere che si fondono con i monologhi interiori dei personaggi.
Claudio Crivi e Valerio Giordano sono amici dai tempi dell'università e gestiscono la Crivi Web Tech, società leader nella New Economy italiana.
Il loro motto è: "I porci sguazzano e noi li sgozzeremo", ma chi sono i porci e chi sarà a sgozzarli?
Claudio Crivi muore d'infarto e la Crivi Web Tech, dopo la sua morte, naviga in cattive acque, solo la fusione con la società americana Graskon potrà salvarli dal tracollo. La società per la quale Crivi e Giordano hanno lavorato per una vita rischia di scomparire nel mare degli squali della finanza. L'unica persona che aveva la forza e l'intelligenza per salvare l'azienda è scomparsa.
Un anno dopo la morte del presidente dell'azienda avviene un fatto misterioso ed inquietante: un giovane webmaster della Crivi Web Tech, Stefano Re, esce dallo stesso ascensore in cui era morto Crivi convinto di essere Crivi stesso. I ricordi nella sua mente non lasciano dubbi, per uno scherzo del destino, l'anima del presidente si è trasferita nel suo corpo. Eppure qualcosa non quadra, Stefano possiede quei ricordi ma li sente estranei e le sensazioni che prova sembrano appartenere più a se stesso che a quei ricordi. Sarà la figlia di Giordano, Lara Giordano, ad aiutarlo a far luce sul mistero e a far riaffiorare la sua vera identità.
Maugeri si muove con destrezza tra interrogativi psicologici, esistenziali e sociali e non svela la soluzione fino alle ultime pagine del libro. Sono proprio queste ultime pagine che non mi convincono fino in fondo. Ho letto il libro con entusiasmo fino all'ultimo terzo, la parte rivelatoria con il lungo monologo di Spencer segna un'interruzione della sospensione dell'incredulità che mi aveva immerso nella lettura in uno stato di semi trance.
Lo snodo della vicenda sono le capacità ipnotiche di Spencer. E' anapodittico che un romanzo sia un'opera di fantasia ma soggiogare la volontà delle persone attraverso l'ipnosi stona con il mio background di psicologo. E' probabile che la paura verso l'ipnosi e la presenza nell'inconscio collettivo di una diffidenza verso una tecnica psicologica, per molti, così oscura possa far risultare le straordinarie doti ipnotiche di Spencer verosimili. Ciononostante rimango nel dubbio poiché l'ipnosi non è legata a ingenuità, a problemi psicologici e ad una tendenza alla sottomissione: senza l'attiva volontà di una persona, l'ipnosi non funziona. L'autore ha cercato di spiegare questa incongruenza sottolineando che il dono di Spencer funzionava solo su alcuni soggetti sensibili. E' un dato di fatto che alcuni soggetti siano più facilmente ipnotizzabili per minore resistenze inconsce ma questo non significa che è possibile indurli a compiere azioni contrarie alla propria volontà, al proprio sistema di valori e ai propri principi.
Al contrario, a partire da Erickson, l'ipnosi mira a svegliarle dalla trance ordinaria o idiosincratica quello stato di coscienza condiviso per il fatto di appartenere ad una certa cultura.
Nonostante la percezione personale di una stonatura nel finale, sicuramente legata ad una deformazione professionale, il libro di Maugeri è una prova straordinaria per uno scrittore esordiente: l'analisi psicologica dei personaggi, il contesto sociale e il livello di coinvolgimento delle aziende nel violare i diritti fondamentali del cittadino sono temi attuali e reali.
Nell'epilogo tutti i porci sguazzanti vengono sgozzati ma chi sarà a sgozzare i porci che vivono tra noi, quelli che si rotolano e grufolano nel fango del potere...
Di Vincenzo Ciccone
Massimo Maugeri - identità distorte
Prezzo € 10,00
Dati 160 p.
Anno 2005
Editore Prova d'Autore
Collana Tressule
La risposta di Massimo Maugeri
L'autore, Massimo Maugeri, aveva già considerato le obiezioni che potevano essergli mosse sulla questione dell'ipnosi. Di seguito trovate le sue considerazioni:
Se non avete ancora letto il romanzo di Maugeri vi consiglio di tralasciare le righe seguenti perchè potrebbero svelare il finale.
Crivi è dotato di un potere ipnotico fuori del comune, capace di spingere le persone al suicidio o, addirittura, di convincere un individuo di essere un'altra persona. Dunque, da questo punto di vista, il romanzo introduce un elemento che potrebbe essere considerato paranormale. Ma l'inserimento di questo elemento, nella sua assurdità, è a mio avviso - e nelle mie intenzioni – fondamentale, giacché introduce a sua volta una metafora a cui tengo molto, come spiegherò più avanti.
Nella fattispecie Crivi pone in essere, tra le altre cose, una complessa attività ipnotica finalizzata a convincere Stefano Re di essere un'altra persona. E tale persona altri non è che lo stesso Crivi. I moventi che spingono Claudio Crivi ad agire in tal senso vengono dipanati nel corso della narrazione, soprattutto nella parte del romanzo caratterizzata dall' agnizione del suddetto personaggio.
Il dualismo Claudio Crivi – Stefano Re, al di là del possibile accostamento letterario a ben note opere di Stevenson e di Wilde, da un punto di vista metaforico, rappresenta l'aspetto dicotomico di una certa fetta di società postmoderna, essa stessa condizionata da peculiari meccanismi che si avvicinano molto a pratiche ipnotiche più o meno percepibili e alle quali noi tutti siamo assoggettati. Non siamo in fondo, più o meno consapevolmente, divulgatori e destinatari di messaggi subliminali che si trasfondono subdolamente dai canali mediatici alle nostre coscienze? Non ci sobbarchiamo, giorno dopo giorno, bieche propagande magistralmente spacciate per verità inoppugnabili? Non viviamo forse in un'epoca in cui le nostre menti sono costantemente sottoposte ad un sottile processo di mitridatizzazione che mira a generare una rassegnazione intellettuale di massa, una passiva accettazione di realtà distorte?
Massimo Maugeri
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