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Recensione Giampiero Rigosi Incontro con Giampiero Rigosi
Cucina di Storie è il nuovo corso di narrazione diretto da Annalisa Bruni che ha avuto come ospite giovedì 7 dicembre lo scrittore bolognese Giampiero Rigosi. Nella suggestiva cornice del ristorante "All'Amelia" di Mestre, in una saletta abbarbicata sopra a una tortuosa scaletta a chiocciola, il caldo bozzolo di creatività ha accolto Rigosi che ha raccontato con passione la sua straordinaria esperienza di scrittore.
Gli studenti di scrittura creativa non sono rimasti delusi da Giampiero Rigosi che appena arrivato ha provocato il pubblico con una domanda semplice ma fondamentale per ogni scrittore:
Quando cominciate a scrivere avete in mente l'effetto che volete ottenere? L'effetto è una componente essenziale che deve essere presente!
L'effetto è strettamente legato al genere letterario poiché il genere codifica un effetto. Nel giallo che nasce dall'embrione del romanzo gotico l'effetto che si vuole ottenere è quello del Who-Done-it. Chi è stato ?
Nel Corvo di Edgar Allan Poe l'effetto è quello della struggente nostalgia. Il corvo nel colore nero del lutto ripete la parola "Nevermore" (Mai sarà!).
Potrà l'uomo tormentato dalla perdita riabbracciare nei lontani campi Elisi l'amata Lenore?
Lo spaventoso uccellaccio gli gracchierà: "Mai sarà!".
L'effetto si può ottenere con le assonanze e le dissonanze.
Nella vita di tutti i giorni sono presenti infiniti elementi che evidenziano assonanze e dissonanze rispetto alle scelte degli individui.
Soluzioni alternative agli elementi che vengono presentati creano un punto di frizione in grado di esaltare l'effetto desiderato.
Chi vuole scrivere deve mobilitare i sensi.
I sensi maggiormente utilizzati sono la vista e l'udito ma quando i sensi vengono ripetutamente bombardati si anestetizzano.
Un interessante studio di Carlo Calabrò riporta:
Un individuo percepisce la realtà attraverso i 5 sensi in percentuale, 83% attraverso la vista, 11% attraverso l'udito, 3.5% attraverso l'olfatto, 1.5 % attraverso il tatto, 1% attraverso il gusto. Per chi si occupa di comunicazione è ancora più interessante l'approfondimento sulla memorizzazione attraverso i sensi:
- chi legge riesce a memorizzare il 10% delle informazioni,
- chi ascolta, il 20%,
- chi vede, il 30%,
- chi vede e contemporaneamente ascolta, il 50%,
- chi ascolta, ripete e discute, il 70%,
- chi ascolta, ripete, discute e fa, il 90%.
Tra i vari sensi che dobbiamo imparare a riutilizzare c'è sicuramente l'olfatto. Leggete calvino e in particolar modo il suo "Sotto il sole giaguaro."
Il primo libro postumo di Calvino che uscì nel maggio 1986 presso Garzanti. Il volume raggruppa tre racconti: Il nome, il naso, Sotto il sole giaguaro e Un re in ascolto. Calvino intendeva scrivere un testo dedicato ai cinque sensi, non fece in tempo a completare i racconti dedicati alla vista e al tatto.
Vi propongo un esercizio: Scrivete le schede dei vostri personaggi con le loro descrizioni fisiche ed elementi del loro passato ma fatelo scrivendo quello che i personaggi non sono. E' un esercizio simile a quello che fanno i pittori. Si disegna molto meglio una mano se prima si tracciano gli spazi vuoti tra le dita.
Dobbiamo trovare tutto quello che contraddice la teoria. Mai accontentarsi delle prime idee che vengono alla mente.
Vi racconto come è nata l'idea di "Notturno bus" (Einaudi,2000). Ai tempi facevo l'autista d'autobus e in una sera di aprile, dopo una burrasca salì sul mezzo una ragazza con una minigonna in pelle. La guardai dallo specchietto retrovisore, era vestita molto bene ma non aveva la borsetta ed era scalza. Mi sono chiesto cosa potesse esserle successo e cominciai a scrivere un racconto su di lei. In seguito il racconto si è affollato di personaggi ed è diventato un romanzo.
I personaggi vanno stanati con le domande. In questo momento sono seduto in mezzo a voi e mi chiedo cosa starà facendo uno dei miei personaggi?
Io scrivo tanto ma uso meno di quello che scrivo. L'idea contiene già la struttura che è funzionale alla storia ma in seguito rileggo e rimonto in un lavoro di riscrittura dove rimango fedele solamente agli appuntamenti fondamentali ai quali i personaggi non possono mancare.
Non lasciatevi impressionare dalla pagina bianca. E' meglio una pagina scritta e brutta che una vuota, perché su di essa ci si può lavorare.
La serata si è conclusa con una cena annaffiata da un ottimo barolo e intervallata dalla lettura di alcuni brani di "Notturno Bus" dalla voce di Rigosi. Una lezione sui sensi che non poteva concludersi in modo migliore. Il gusto stimolato dalle sapienti assonanze e dissonanze dell'elaborazione culinaria. Il profumo di tre differenti qualità del principe dei neri, il Barolo, e la voce di Rigosi che si diffondeva tra l'alternarsi dei colori delle prelibate portate.
E' difficile, ma a volte, vale la pena scommettere sulla propria creatività.
Vincenzo Ciccone
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