Scrittori presenti: 21052
Menu
|
|
Recensione Josè Saramago Le intermittenze della morte
L’incipit di “Le intermittenze della morte” è bellissimo, fulminante, porta nel regno dell’assurdo, e apre un romanzo surreale e splendido: “Il giorno seguente non morì nessuno“. Questo avviene: in una nazione immaginaria, nessuno muore più. La gente invecchia, ha incidenti, si ammala. Tutto è come sempre, tutto appare normale tranne un dettaglio: la morte non c’è più.
Così la popolazione è felice. Giubilo per le strade: finalmente immortali. Sembra il trionfo della gioia ma è un’illusione. Piano, arrivano i problemi. Sovrappopolazione, ospedali insufficienti. Crisi per le compagnie di assicurazione, per le agenzie di pompe funebri, per le case di riposo. La società si avvia al collasso economico. Soprattutto è la Chiesa a temere la fine: la morte è fondamentale per la realizzazione del regno di Dio
Fuori dal Paese, si continua a morire. Basta passare un confine. E così i politici trovano una soluzione: accordi con la maphia, che porta oltre frontiera i quasi morti. Un passo oltre confine, e la morte arriva a prenderseli.
Passano sette mesi, la morte torna. Riprende il suo compito, con una novità: i futuri morti sono avvisati per lettera del loro destino. Tutte le lettere arrivano a destinazione, e i destini si compiono, tranne una, rinviata tre volte al mittente. E’ indirizzata a un musicista che vive solo con il suo cane. La morte non ci sta e decide di conoscere quest’uomo, l’unico che riesce a evitarla. Prende le sembianze di una donna e si introduce nella sua vita: il romanzo procede così verso uno splendido finale lirico. La frase che chiude la storia è anche la prima, eterno ritorno.
“Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, poiché assolutamente contrario alle norme della vita, causò negli spiriti un enorme turbamento, cosa del tutto giustificata, ci basterà ricordare che non si riscontrava notizia nei quaranta volumi della storia universale, sia pur che si trattasse di un solo caso per campione, che fosse mai occorso un fenomeno simile, che trascorresse un giorno intero, con tutte le sue prodighe ventiquattr’ore, fra diurne e notturne, mattutine e vespertine, senza che fosse intervenuto un decesso per malattia, una caduta mortale, un suicidio condotto a buon fine, niente di niente, zero spaccato“.
Di Xanto
Di xanto
Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!
|
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito. Pubblica le news
|