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Recensione Agostina D'Alessandro Zecchin Carissima Mamma d’Alessandra, il vocativo con il quale ti sei firmata a pagina 10 del Tuo volume “Cinque monete d’oro” mi è piaciuto talmente che l’ho scelto per rivolgermi a Te in questo breve commento. Ormai ci conosciamo bene, seppur virtualmente, dato che ho letto sia “Il Segnalibro” d’Alessandra sia l’altro Tuo volume “Cara esperta ti scrivo”. In quest’ultimo, e mi ha fatto tanto piacere, ho ritrovato perfino un mio quesito. Ecco perché, e mi auguro che non Ti dispiaccia, continuo rivolgermi a Te in modo confidenziale. Del Tuo ultimo volume, sono tante le impressioni che ne ho riportato. Sono d’accordo con Te, ad esempio, nel ritenere una grande infelicità non avere la memoria del proprio passato. Sarebbe troppo lungo illustrarne le motivazioni. Leggendo le Tue pagine, appare chiaro che se per pessimismo s’intende un “atteggiamento costante o sistematico di sfiducia nei confronti della realtà e della vita”, questo non appare nel Tuo libro, nonostante che il Dolore abbia segnato in modo indelebile la Tua esistenza. In un paio di punti hai espresso un altro concetto che corrisponde al vero, anche se non siamo soliti pensarci su. Tutti affermiamo che vorremmo conoscere il nostro futuro, ma nella realtà non è così. Al contrario, conoscerlo sarebbe una vera tragedia, come giustamente fai capire. È chiaro che i Tuoi racconti si fondano sulla realtà e sulla fantasia, ma sono scritti talmente bene che, molte volte, faccio fatica a distinguere l’una dall’altra. Ho sorriso leggendo del gatto che non ricordava più perché correva dietro le gattine e del congresso al quale ha partecipato. Sembra un articolo su un fatto veramente accaduto. È noto che la nostra lingua non è facile e che molti, seppur in possesso di una laurea incorrono in errori, basta assistere a qualche trasmissione televisiva, ma Tu hai la fortuna di possedere al massimo la padronanza del nostro idioma. Il Tuo libro mi è piaciuto tanto che ne ho ordinato una seconda copia che regalerò alla Biblioteca comunale del mio Paese segnalandolo come un’opera esordiente che deve essere portata all’attenzione dei lettori. Non l’avevo mai fatto prima. Auspico che il Tuo talento naturale possa esplicarsi ancora in altre opere. Antonio Di AntoniodiFrancavilla
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