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Recensione Efraim Medina Reyes c'era una volta l'amore ma ho do
Può l’amore impossessarsi del tuo cuore a tal punto da condizionare la tua mente, i tuoi pensieri, la tua intera vita?
Possono i graffi di una storia d’amore non cicatrizzarsi mai?
Perché ci accorgiamo di quanto fosse importante per noi una “una_certa_ragazza” solo nel momento in cui l’abbiamo persa davvero e non si può più tornare indietro?
Perché succede che amiamo davvero tanto una persona e non riusciamo a trasmetterle il nostro amore?
Perché continuiamo a ferire la persona amata, quella che ci sta donando davvero tutta la sua vita e la sua anima, quella che, lo sappiamo bene, dipende da noi come un bambino?
Perché l’egoismo ci tappa gli occhi?
Perché la nostra relazione si muove lungo un perfetto equilibrio fra amore e sofferenza?
Quanto il sesso influenza una storia d’amore?
Perché, dubbi e atroci sofferenze diventano il filo rosso di questo geniale e appassionate capolavoro di Efraim Medina Reyes, “C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo”.
Ambientato in una difficile Colombia, questo romanzo descrive con grande slancio, durezza, dolore, nero cinismo ed ironia la vita ed i pensieri di Rep, un giovane ragazzo che decide di reinventarsi la sua esistenza dopo la fine di una storia d’amore.
Il racconto scorre crudo e diretto lunghe le vie di Città Immobile (Cartagena) e Bogotà, alla ricerca di un perduto o mai avuto equilibrio.
Cataregna è il paese natio del protagonista, quello dove è cresciuto, dove le persone sono sempre uguali, dove la vita è monotona e priva di ambizioni, dove le persone confondono l’invadenza e le stupide chiacchere con il calore e l’affettuosità. Bogotà è la “città del nord”, un ambiente freddo e schivo dove ci si può rifugiare ogni qual volta si sente il bisogno di non essere oggetto di sguardi invadenti, ogni qual volta si sente il bisogno di essere un numero…un ambiente che però permette ai giovani nuove opportunità, e quindi, di continuare a sognare.
Rep continua imperterrito la sua vita con grande forza e disperazione insieme, una_certa_ragazza dovrà finalmente essere accantonata nel suo cuore. Sogna, viaggia, scrive sceneggiature di films, ma la cosa che preferisce fare è guardare il soffitto, pensare e bere. Proverà ad innamorarsi ancora, ma ogni donna continua ad avere delle imperfezioni troppo grandi che non si addicono a lui. Ogni donna non è una_certa_ragazza.
Si confronta con i suoi amici, con i suoi miti (Kurt Cobain e Sid Vicious), con la società e soprattutto con il fantasma di una_certa_ragazza.
Bando alle ipocrisie, alle formalità, alla musica e alla letteratura spazzatura, Rep_il_rettile è un duro, uno giusto, uno che non si piega mai, lui ha una “certa eleganza”, la stessa certa eleganza che ha fatto innamorare e fuggire una_certa_ragazza. Rep è un “VIVEUR”!
Questo romanzo ci catapulta nell’animo del protagonista, nei suoi sogni, nei suoi miti, nel suo dolore.
Scritto con “una_certa_eleganza”, il lettore non potrà fare a meno di divorarlo pagina dopo pagina, di sentire il rock di Rep nelle vene, di lasciarsi trasportare dall’onda delle sue paure e delle sue emozioni.
Non aspettatevi un classico romanzo d’amore, perché è proprio l’opposto.
Non aspettatevi la calda e giocosa America del Sud di Gabriel Garcia Marquez, questa è la vita reale.
Leggetelo, lasciatevi trasportare dai suoi pensieri e dai suoi sogni, dopo di chè guardate il soffitto.
Di una_certa_ragazza
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