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Recensione Menotti Lerro Roberto Carifi presenta Menotti Lerro
Roberto Carifi presenta Menotti Lerro nelle pagine di 'Poesia' Mi ero già occupato delle poesie di Menotti Lerro, giovane autore della provincia di Salerno che condivide con la sorella Lucrezia una passione più che vitale per la poesia. Ora Ceppi Incerti è divenuto un libro (lo ha pubblicato a Firenze la casa editrice Giubbe Rosse), il primo libro di questo moderno poeta lirico che riscatta nella luminosità dei suoi versi, certamente fioriti e percorsi da ombre di solitudine, la drammaticità di eventi che incombono nella memoria e nel tempo. La cronaca delle sue vicende sono narrate da un lessico che riesce a tradurre e comunicare inferni altrimenti indicibili, il libro di Menotti somiglia ai ceppi evocati nel titolo, è un mosaico di braci e di cenere, di fuochi e barbagli che si accendono nella “casa buia” come il senso ultimo della vita si illumina nella certa e incancellabile verità del dolore...
"VIENI"
Vieni, entra nella casa buia.
Ascolta il silenzio di vite passate,
cigolii di un mobile stanco nei pomelli sbiaditi.
Guarda, non piange, non bada mano che l’apre.
Non gli manca la mia nonna morta.
Adesso un tuono si frange: è l’acqua, è l’inverno.
Uno scroscio di freddo s’infrange
alle tremule imposte di noce.
Qui, avvolto in ricordi silenziosi
bacinelle colme sposto
sotto un tetto di lacrime impaurito.
(Articolo apparso sul numero 173 di Poesia (crocetti editore) anno XVI - Giugno 2003)
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