Recensione Dave Eggers L'opera struggente di un formidabile genio.
C'è una generazione di scrittori idolatrati dai trentenni-quarantenni colti e radical per via del loro coraggio di stare fuori dalle regole del mercato o comunque perché capaci di trovare canali alternativi di sopravvivenza. Dave Eggers può considerarsi l'esponente maggiore di questi intellettuali "contro", se non addirittura l'iniziatore di tale nuova tendenza.
La sua storia dovrebbe essere già nota a tutti: nel 1998, con il coraggio dei potenziali falliti, investì tutti i soldi della vendita della casa dei genitori nella creazione di una minuscola casa editrice. La pubblicazione principale della MacSweeney's (www.mcsweeneys.net - il nome deriva dal cognome del nonno) fu una rivista alternativa dallo stesso nome. Creato con mezzi modestissimi, il 'McSweeney’s Magazine' si presentava sempre diverso ogni volta, e non solo per contenuti; un numero aveva quattro differenti copertine, uno aveva un CD in allegato, e alcuni addirittura erano tenuti insieme da un elastico. Di recente, la McSweeney's ha dato alle stampe il 'Futuro dizionario d'America', un flusso inarrestabile di idee contro l'America dei coons, contro i Repubblicani e contro Bush e i "bushiani" in particolare. Alla fine del volume, c'è un saggio antibellico intitolato 'Tacchino freddo', a firma del grande Kurt Vonnegut. E, allegato, un cd musicale, con parole e musica decisamente anti-coon, che include brani dei R.E.M., di Tom Waits e di David Byrne.
La nuova rivista di Dave Eggers, molto importante perché raccoglie alcune tra le firme maggiori della letteratura americana del momento, è 'The Believer'. Lo scrittore si è rifiutato di accettare le offerte da capogiro di grandi case editrici e ha deciso di stampare 'The Believer' per i tipi della piccola (ma ormai non tanto) McSweeney's. Ha inoltre fondato l'826 Valencia, un'istituzione di beneficenza che mira ad aiutare quei bambini - soprattutto disabili - che vogliono dedicarsi alla scrittura.
'L'opera struggente di un formidabile genio', il fortunato debutto di Eggers come romanziere, non è propriamente "per ridere", come invece è stato scritto da molti recensori. E' una specie di "zibaldone di uno sfigato" velato da un pessimismo senza lacrime. L'Autore vi parla di Toph, il fratellino di otto anni a cui dovrà fare da padre, schizza l'ombra di una sorella morta suicida, e racconta di molto altro, soprattutto le sue opinioni sulla vita e sul mondo. Certo che a tratti si ride, ma 'L'opera struggente...' è soprattutto tenera. E' il prodotto di chi rifiuta l'idea di essere inutile e vuole fare, costruire, lasciare un segno a dispetto di tutto e di tutti.
Utile per quei nostri scrittori che hanno un po' perso il loro coraggio.
Di Francobrain
Link: http://www.geocities.com/maxrealus/eggers.htm
Di francobrain
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