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Recensione Marcello Fois L'autore sardo che ha condiviso la pubblicazione"Crimini" con altri autori di levatura letteraria autorevole, ha mostrato ancora una volta, che nel genere noir europeo, offre alla letteratura solo ciò che Camilleri ha saputo fare fino a questo momento - descrivere il vivere sociale nascosto negli anfratti stratificati della realtà quotidiana e occultati da miopi teleautarchici. Nella raccolta di questa pubblicazione, l'opera di Fois, ha il suo itinerario previsto, porta per mano il lettore non solo a scoprire la vita dei personaggi su cui ogni lettore può identificarsi, lo conduce a svelare la trama fino ad una banale dimenticanza d'un paio di guanti che inchioda il responsabile di un omicidio. La narrazione di Fois è sempre troppo vicina alla realtà e al suo processo letterario, incollato ad una G. Deledda, radicato ai suoi lentischi, asfodeli, mirto, omine balente, sterco di pecora, ovili frequentati da avvocati, e tutto prufuma come antiche nuragiche pietre disposte a cantare controvento. Al lettore, il racconto descritto su Crimini sembrain un lavoro elaborato con la mano sinistra, mentre un'opera come "Ferro Recente" mostra ancaro di più cos'è una ferita da "leppa" in un contesto sociale moderno. Di eligio
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