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Poetry Slam al Candiani Summer Fest

Pubblicato il 07-06-2010


Il Poetry slam tornerà, venerdì 11 giugno e mercoledì 14 luglio alle ore 21.00, a cura di Anna Toscano, al Centro Culturale Candiani in occasione della nuova edizione del Candiani Summer Fest – Cultura dA MARE.

Tanto seguito da diventare uno degli appuntamenti estivi imprescindibili, il Poetry slam permette di trascorrere una serata all’aperto ad ascoltare poesie direttamente dai loro autori, potendo partecipare attivamente, dire la propria, acclamare, dissentire o semplicemente assaporare la serata.

Quest’anno le liriche dovranno avere per tema il mare, così come la rassegna del Candiani prevede e al primo incontro parteciperanno entusiasti: Eugenia Bulat, Gianni Montieri, Nadia Tamanini, Roberto Ranieri, Roberta Rosada, Morgan Menegazzo, Fabia Ghenzovich e Antonella Bergamasco. Al secondo appuntamento ci saranno: Francesca Brandes, Marco Boscarato, Francesco Sassetto, Federica Rocco, Renzo Favaron, Fabiana Frasca e Vittoria Fonseca. Della giuria tecnica faranno parte Alberto Zava, Riccardo Petito, Annalisa Bruni e Augusto Pivanti. Riprese e immagini delle serate saranno a cura di Marcello Masiero.

Già molto diffuso in America, Canada, Inghilterra, Germania, il Poetry Slam è sostanzialmente una gara di poesia in cui diversi poeti leggono i propri versi e competono tra loro, valutati da una giuria composta estraendo a sorte dal pubblico.

Ogni autore avrà a disposizione tre minuti per “colpire” gli ascoltatori con le proprie poesie e sarà votato da una giuria tecnica composta di “addetti ai lavori” e da persone estratte a sorte dal pubblico. I tre autori che avranno il punteggio più alto si esibiranno nuovamente con altri testi, fino all’elezione del vincitore. La giuria si esprimerà, alla fine di ogni singola esibizione con delle palette e attribuendo un punteggio da uno a dieci; il pubblico è vivamente invitato a manifestare la propria opinione.

La parola slam, nel gergo americano, indica un impatto, una sberla; deriva dall'espressione to slam a door, letteralmente “sbattere una porta”. Questo termine è stato associato a un genere di poesia orale - sonora e vocale - per il suo potere di catturare lo spettatore e 'schiaffeggiarlo' con le parole, con le immagini, al fine di scuoterlo, di emozionarlo. È un'arte che nasce dalla strada - come il rap ai suoi inizi - e crea un legame tra scrittura e performance, focalizzata sulla parola e realizzata con grande economia di mezzi. È una poesia che mette in arte l'espressione popolare, declamatoria che è praticata nei luoghi pubblici, sotto forma di testi quasi recitati, a ritmo serrato. È un modo nuovo e assolutamente coinvolgente di proporre la poesia, una maniera inedita e rivoluzionaria di ristrutturare i rapporti tra il poeta e il “pubblico della poesia”, che si fa esso stesso critica viva e dinamica, giudica e sceglie superando un atteggiamento spesso passivo nei confronti della poesia.

Come disse Mark Smith, il “creatore” dello slam, “la poesia non è fatta per glorificare il poeta, essa esiste per celebrare la comunità”. I valori fondamentali su cui si basa lo spirito dello slam sono la parola, il pensiero, il dialogo, la polemica e la critica ma al tempo stesso la tolleranza e l'apertura all'altro.

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