Secondo appuntamento, mercoledì 24 giugno alle ore 21.15 al Centro Culturale Candiani, con il Poetry Slam a cura di Anna Toscano, organizzato nell’ambito del Candiani Summer Fest 2009 – Camminando.
Il Poetry slam di quest’anno è infatti poesia in cammino o se si vuole il cammino che la poesia fa in mezzo alla gente, un modo per far camminare le parole tra il pubblico e farle ascoltare e acclamare. Molti sono gli autori che parteciperanno a questo secondo appuntamento, a questo cammino poetico: Manuela Bellodi, Annalisa Bruni, Adriana Cifali, Renzo Favaron, Vittoria Fonseca, Morgan Menegazzo, Fabio Michieli, Massimo Palladino e Sara Pozzato.
Il primo appuntamento acclamatissimo si è svolto mercoledì 10 giugno con la presenza di Marco Boscarato, Roberto Ranieri, Roberta A. Rosada, Giacomo Sandron, Francesco Sassetto, Nadia Tammanini e Clara Vajthò.
La giuria tecnica per entrambe le puntate è composta da: Francesca Bellemo, giornalista, Neval Berber, critica, Alice D’Este, giornalista, Augusto Pivanti, poeta, Alberto Zava, giornalista.
Ogni autore avrà a disposizione 3 minuti per “colpire” gli ascoltatori con le proprie poesie e verrà votato da una giuria composta da “addetti ai lavori”, cioè una giuria tecnica, e da alcune persone estratte a sorte dal pubblico. I tre autori che avranno il punteggio più alto si esibiranno nuovamente con altri testi, fino all’elezione del vincitore. La giuria si esprimerà, alla fine di ogni singola esibizione, con delle palette che mostrano un punteggio da uno a dieci; il pubblico è vivamente invitato a manifestare la propria opinione.
Ancora una novità in Italia ma già molto diffuso in America, Canada, Inghilterra, Germania, il Poetry Slam è sostanzialmente una gara di poesia in cui diversi poeti leggono i propri versi e competono tra loro, valutati da una giuria composta estraendo a sorte dal pubblico. È un modo nuovo e assolutamente coinvolgente di proporre la poesia, una maniera inedita e rivoluzionaria di ristrutturare i rapporti tra il poeta e il ‘pubblico della poesia’, che si fa esso stesso critica viva e dinamica, giudica e sceglie superando un atteggiamento spesso passivo nei confronti della poesia.
La parola slam, nel gergo americano, indica un impatto, una sberla; deriva dall'espressione 'to slam a door', letteralmente 'sbattere una porta'. Questo termine è stato associato a un genere di poesia orale - sonora e vocale - per il suo potere di catturare lo spettatore e 'schiaffeggiarlo' con le parole, con le immagini, al fine di scuoterlo, di emozionarlo. È un'arte che nasce dalla strada - come il rap ai suoi inizi - e crea un legame tra scrittura e performance, focalizzata sulla parola e realizzata con grande economia di mezzi. È una poesia che mette in arte l'espressione popolare, declamatoria che è praticata nei luoghi pubblici, sotto forma di testi quasi recitati, a ritmo serrato.
Lo slam è considerato da molti come una delle forme più vive e rivoluzionarie della poesia contemporanea, una sorta di movimento a margine dei circuiti artistici tradizionali che, tra le altre cose, stabilisce un nuovo tipo di rapporto tra il poeta e il suo pubblico. Infatti, l'esistenza e il diffondersi dello slam dimostrano come la poesia non sia qualche cosa di vetusto e alieno alla società moderna ma, al contrario, qualcosa di indispensabile e più che mai vivente.
Come disse Mark Smith, il 'creatore' dello slam, “la poesia non è fatta per glorificare il poeta, essa esiste per celebrare la comunità”. I valori fondamentali su cui si basa lo spirito dello slam sono la parola, il pensiero, il dialogo, la polemica e la critica ma al tempo stesso la tolleranza e l'apertura all'altro.
Ingresso libero
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