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Biografia Nicholas Negroponte
Nicholas Negroponte
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Nicholas Negroponte è riconosciuto a livello mondiale come uno dei guru dell'informatica per le sue ricerche e i suoi studi innovativi nel campo delle interfacce tra l'uomo e i computer. Nato a New York nel 1943 da madre americana e padre greco ha studiato in un collegio svizzero, venendo a contatto con l'Europa, e si è in seguito laureato a Boston, al prestigioso 'Massachusetts Institute of Technology' (MIT) dove, nel 1966, a ventitré anni, e' diventato membro di facoltà, cominciando la sua lunga storia di ricercatore, professore e conferenziere. Un riassunto della sua vita non può non menzionare i primi studi sul 'Computer Aided Design' (CAD) e la fondazione del 'Architecture Machine Group', un pozzo di idee e di pensatori dedicato allo studio e allo sviluppo di nuove interfacce uomo-macchina. Ha lavorato anche alla IBM sui progetti del primo personal computer e ad alcuni studi del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, grazie al quale poté essere tra i primi internauti dell'epoca, quando l'embrione della futura Internet era ancora un progetto militare.

Ha fondato "Wired", una celebre rivista americana di tecnologia e attualità nella quale ha contribuito con un articolo mensile dal 1993 fino al 1998. Le sue conoscenze, ed il suo prestigio, si ampliarono così tanto che società del calibro di Motorola Inc, iniziarono a chiedere consigli ed aiuti sino a farlo sedere, come consulente, al tavolo dirigenziale. Ha insegnato alle università di Yale, del Michigan e di Berkley e attualmente fa il conferenziere un po' in tutto il mondo e ha visitato molto gli Stati Uniti e l'Europa, lasciando ancora spazio alla sua attività preferita: immaginare il futuro e renderlo disponibile a tutti.
Nel 1980, al MIT, dei "venditori di fumo" (così ci fu chi li definì dalle colonne del New York Times) riuscirono ad aprire i battenti di uno dei più prestigiosi laboratori del mondo: il MediaLab. Dopo sette anni passati a raccoglier fondi Negroponte e, l'allora presidente del MIT, Jerome Wiesner riuscirono a creare quello che assomigliava al 'Salon de Refusès' del 1863 di Parigi, raccogliendo tutti coloro che erano valenti, ma non riuscivano ad inserirsi nei filoni di ricerca più importanti di allora: i sistemi operativi, le reti e i relativi protocolli, i linguaggi di programmazione e l'architettura di sistema. Alla fondazione del MediaLab, ricorda Negroponte, parteciparono categorie molto dissimili tra di loro e che in certi casi sollevavano molti dubbi sulla loro presenza in quel gruppo. Vi erano, oltre a lui e Wiesner, un regista cinematografico, un designer grafico, un musicista, un fisico, due matematici e alcuni ricercatori in campo multimediale. Tutte queste persone erano coloro che non si trovavano bene nei loro ambienti o che non avevano un ambiente in cui muoversi perché troppo avanti coi tempi. Lo scopo del laboratorio era pensare, prevedere, progettare e realizzare sistemi di interfaccia tra l'uomo e il computer, facilitando il più possibile l'interazione tra chi chiede informazioni e servizi e chi li fornisce. Sono stati portati avanti moltissimi progetti e molti di questi, o le loro conclusioni, non sono rimasti delle relazioni chiuse in qualche armadio, ma hanno influenzato la nostra vita. Nel giro di pochissimi anni il MediaLab è passato da quel manipolo di audaci a ben trecento persone, con piccoli finanziamenti da parte di enti governativi statunitensi e aziende private, e nel 1985, solo 5 anni dopo la fondazione, l'architetto I. M. Pei (lo stesso della piramide di vetro al Louvres) costruì l'attuale sede, dando maggior risalto ed importanza a quello che oggi è considerato il fiore all'occhiello dell'istituto. Attualmente i campi di ricerca del Lab spaziano ad ampio raggio andando dalla stampa tridimensionale alla musica, dall'olografia alla grafica computerizzata, dalla cognizione umana alle reti, agli agenti intelligenti alla computazione. Nella storia del laboratorio all'estero sono ricordati un paio di eventi significativi della sua importanza: la collaborazione con la Repubblica d'Irlanda (2000-2005) e con l'India (2001-2003), per tentare di portare anche in questi due paesi la stessa esperienza di Boston. In Irlanda venne fondato il 'Media Lab Europe', che ha però dovuto chiudere a gennaio di quest'anno per mancanza di fondi, e in India il 'Media Lab Asia', che ha portato il governo indiano a finanziare progetti di ricerca di aziende locali col MediaLab di Boston.

Da Wikipedia

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